BARBARA APICELLA
Cronaca

Monza, il corteo di Natale con fumogeni e slogan. La Foa Boccaccio blocca la città

Hanno sfilato trecento antagonisti con rinforzi anche milanesi. Rabbia e rivendicazioni: "In mezzo ai guai per un mondo diverso"

Il corteo di questo pomeriggio da piazza Castello a via Manzoni

Il corteo di questo pomeriggio da piazza Castello a via Manzoni

Monza – La Foa Boccaccio blocca il centro di Monza: striscioni, fumogeni, bandiere della Palestina e contro la Tav e un solo grido "Se non cambierà bloccheremo la città". Erano 300 (secondo la Questura) i manifestanti del centro sociale Foa Boccaccio che oggi pomeriggio hanno manifestato: un corteo partito alle 15 da piazza Castello per celebrare i 20 anni di attività, proprio a pochi giorni dall’ennesimo sgombero.

“Da 20 anni siamo sempre in mezzo ai guai”: ecco la scritta che sventolava sul furgoncino che, scortato dalla polizia, è partito da piazza Castello e poi ha sfilato bloccando il traffico lungo corso Milano, via Magenta, via Manzoni. La manifestazione si è svolta senza problemi (se non per gli automobilisti) e accanto alle rivendicazioni gridate al megafono sono comparse le scritte con le bombolette spray sui muri delle case.

E intanto la distribuzione dei volantini per spiegare il perché della manifestazione. Una manifestazione durante la quale non sono mancati insulti anche al sindaco Paolo Pilotto, da sempre criticato dagli antagonisti. Oltre a slogan contro il Governo Meloni reo, secondo i manifestanti, della repressione nei confronti delle occupazioni. Durante il corteo i partecipanti, ai quali si sono uniti antagonisti dei gruppi milanesi, hanno ribadito con toni molto accesi la contrarietà all’organizzazione della città di Monza "troppo grigia" e hanno invitato i partecipanti al corteo all’unione ricordando che se "anche l’occupazione non sarà immediata solo rimanendo uniti sarà possibile raggiungere l’obiettivo".

Ricordando continuamente che la Foa Boccaccio è antifascista. Un corteo che poi via via si è “illuminato” con i fumogeni mentre i monzesi intenti in questo pomeriggio a fare le prime spese di Natale osservavano il passaggio dei contestatori. "La Foa Boccaccio è un pezzo della storia di questa città - hanno ribadito -. Una storia che continua a scriversi grazie alla partecipazione di coloro che si attivano per cambiare il mondo che ci circonda". Così che accanto ai primi manifestanti di vent’anni fa, ieri pomeriggio in piazza a Monza sono scesi molti ventenni che rivendicavano una Monza diversa. Parole d’ordine: autogestione e occupazione. "Continuare a occupare significa scegliere con determinazione di non abbassare la testa di fronte a questi attacchi ma al contrario rispondere colpo su colpo, certi che questa sia una delle pratiche più coerenti del nostro agire politico. Noi continueremo a impegnarci dentro e fuori ai nostri spazi, rafforzando reti solidali, contaminando la città, disegnando scenari di trasformazione possibile e anche impossibili".