Coronavirus: sfratti, pignoramenti e aste bloccate fino al 30 giugno

La presidente della sezione fallimentare del Tribunale di Monza, Maria Gabriella Mariconda ha deciso di far slittare di un altro mese il limite che era stato precedentemente fissato a fine maggio

L’epidemia ha ridotto sensibilmente le attività del tribunale

L’epidemia ha ridotto sensibilmente le attività del tribunale

Monza, 2 aprile 2020 - Slittano ancora di un mese, fino a dopo il 30 giugno, sfratti, pignoramenti e vendite all’asta. Il perdurare dell'emerganza Coronavirus ha spinto la presidente della sezione fallimentare del Tribunale di Monza, Maria Gabriella Mariconda, in accordo con gli altri giudici, a posticipare di un altro mese i termini di sospensione dell’attività precedentemente fissati al 31 maggio.

L’obiettivo è quello di evitare assembramenti di persone e salvaguardare dal rischio di contagi da Sars-Cov-2 tutte le persone, sia addetti ai lavori che destinatari dei provvedimenti riguardanti le esecuzioni mobiliari e immobiliari e gli sfratti. Di fatto facendo magari tirare un sospiro di sollievo alle persone e alle famiglie che, in questi tempi già colpiti dall’astensione forzata dal lavoro, attendevano di dover ‘liberare’ i propri alloggi o cedere i propri beni. Tutte le udienze non ritenute urgenti saranno rinviate a data successiva al 30 giugno, le attività dei periti sono sospese e "i debitori che intendono presentare istanza di conversione del pignoramento procederanno al deposito dell’istanza con allegata la prova del versamento".

Sospesi anche i termini per il versamento delle rate, con conseguente slittamento delle mensilità e per le rate fino a giugno "il giudice verificherà l’opportunità di non dichiarare la decadenza del debitore". Fino al 30 giugno i periti nominati per le stime dei beni e i custodi giudiziari sono "sollevati dallo svolgere qualunque attività di accesso", salvo in casi urgenti di "pericolo di danni a persone o a cose derivanti dal cespite pignorato, di cui si abbia notizia (anche attraverso denunce, istanze di condomini, verbali dell’autorità giudiziaria) o attività di danneggiamento alla consistenza materiale del cespite ad opera degli occupanti". Sospese anche le attività di "liberazione" o di "sloggio" del bene, salvo nei casi di urgenza già specificati.

Le udienze di vendita dei beni all’asta giudiziaria già fissate vengono sospese e fissate almeno dopo il 30 giugno. Le offerte già versate in cauzione da chi è interessato ad aggiudicarsi l’asta vengono trattenuti, a meno che non venga richiesta la restituzione. Rispettate regole ferree per la ripresa. "L’organizzazione degli uffici delle esecuzioni immobiliari, intorno ai quali ruotano una pluralità di soggetti che sono chiamati a svolgere plurime attività non solo in Tribunale e nelle aule d’udienza ma anche direttamente sul territorio - sostiene Maria Gabriella Mariconda - impone un ripensamento organizzativo ispirato da un lato a soddisfare appieno l’esigenza superiore di salvaguardia della salute pubblica e, dall’altro, a non frustrare del tutto il sistema delle esecuzioni immobiliari che è scandito da precise tempistiche funzionali anche a garantire la trasparenza del mercato delle vendite coattive, e ciò anche allo scopo di impedire intenti speculativi".