Centri estivi solo privati E i genitori protestano

Anche quest’anno il Comune di Brugherio non ha attivato il servizio. In difficoltà con il caro rette le famiglie di 3.230 bambini dai 4 ai 13 anni

di Cristina Bertolini

Anche quest’anno il Comune di Brugherio non ha attivato i Centri ricreativi estivi (Cres) comunali, lasciando il servizio totalmente all’iniziativa privata, come già successo nel 2021. "L’assessora alle Politiche sociali Giovanna Borsotti – commentano i genitori – dice di aver chiesto alle famiglie se fossero interessate al progetto. In realtà non ci è stato chiesto niente. Solo alle famiglie con bimbi disabili era stato chiesto di scegliere se preferivano il servizio comunale o quello privato e comunque con l’educatore".

Sono 3.230 i bambini di Brugherio dai 4 ai 13 anni che avrebbero bisogno di un posto dove stare d’estate, quando le scuole sono chiuse e i genitori lavorano. Un posto possibilmente a prezzi calmierati. Le tariffe ad oggi sono di 110 euro alla settimana. Da maggio le famiglie contrattano e discutono con l’assessora, che ha fatto osservare che il servizio non è stato organizzato perché aveva pochi iscritti e quindi non venivano coperti i costi. L’ammnistrazione comunale parla di co-progettazione; in realtà ha allestito pochi posti tra Gsa (privato) e oratorio per poche famiglie con figli disabili gravi e profilo Isee particolarmente basso. E così tanti hanno rinunciato. Le storie volano di bocca in bocca: "La mia amica, mamma di un bambino autistico – racconta una signora – ha preso l’aspettativa dal lavoro. Il Comune chiedeva l’adesione entro il 20 maggio". Anche all’oratorio San Giuseppe, unica ancora di salvezza per le famiglie, arrivano bambini con disabilità, a cui inizialmente non è stato assegnato l’educatore. In questi casi tocca alla parrocchia sollecitare più volte l’assessorato alle politiche sociali, perché invii l’educatore e quindi si tratta di persone che non conoscono il bambino. Il problema è stato evidenziato già dallo scorso anno. Dell’argomento si è occupata anche la consigliera comunale Mariele Benzi che l’altra sera ha presentato un’interrogazione in Consiglio comunale: "Si chiede all’assessore delegato di operare una relazione circa le motivazioni che hanno indotto l’amministrazione ad assumere la decisione, di non aprire i Cres, illustrando dettagliatamente i numeri e la qualità del disagio arrecato alle famiglie e le azioni mitigative poste in essere". L’assessora ha risposto che il servizio non era più quel fiore all’occhiello che la consigliera ricordava. La prossima settimana prenderà il via un centro estivo affidato alla cooperativa che si occupa di pre e post scuola, presso la scuola Grimm. Il Gsa si appoggia alla Fondazione Clerici, dove però si spartisce le aule con i corsi di riqualificazione per adulti.