Abbattuto lo storico cedro, il vicesindaco: "Era inevitabile"

Dopo l’ultimo crollo aveva creato danni e messo a rischio l’incolumità dei passanti

Le operazioni di abbattimento dello storico cedro nel cuore del paese

Le operazioni di abbattimento dello storico cedro nel cuore del paese

Lentate sul Seveso (Monza e Brianza) - Si sono concluse i eri pomeriggio le lunghe e delicate operazioni di abbattimento dello storico cedro presente nell’aiuola che costeggia il Municipio sulla via Matteotti. La grossa pianta era in parte crollata nella notte del 28 luglio scorso, provocando danni ingenti al Municipio e rischiando seriamente di causare una tragedia, se la caduta del grosso ramo spezzato non fosse avvenuta in piena notte, a Municipio chiuso e marciapiede deserto. A seguito di quell’incidente è stata commissionata una perizia tecnica che ha portato alla decisione dell’abbattimento definitivo della pianta, valutata in pessimo stato di salute, come è stato successivamente confermato anche durante le operazioni di taglio e abbattimento, che hanno suscitato polemiche, quasi esclusivamente a mezzo social, per il valore storico dell’albero.

A chiarire età e storia del cedro abbattuto ci ha pensato il vicesindaco Matteo Turconi Sormani, appassionato ricercatore storico, che ha trovato documenti e fotografie originali che legano la presenza del cedro alla realizzazione di quella che fu la “Casa del fascio” prima di diventare, il Municipio di Lentate. "La prima pietra della ’Casa del Fascio’ fu posata nell’autunno del 1933, mentre l’inaugurazione avvenne il 12 maggio 1935. Entro quest’ultima data, il cedro era messo a dimora per la visita a Lentate di Achille Starace, segretario del Partito Nazionale Fascista", racconta Turconi Sormani.

La pianta aveva quindi almeno 87 anni. "È una decisione presa a malincuore ma inevitabile, per il pericolo che rappresentava", spiega il vicesindaco, aggiungendo che solo l’ultimo episodio (che arriva dopo alcune cadute del passato) è costato al Comune ben 90mila euro di danni tra il ripristino del tunnel di collegamento tra i due edifici sfondato dal crollo, messa in sicurezza, interventi su tetto e soffitti e oneri vari. "La perizia è stata chiara ed è dovere di una amministrazione prevenire danni a cose e persone", aggiunge Turconi Sormani.