Carate Brianza, mediatore pakistano picchiato e sequestrato da richiedenti asilo

Tutto per una ‘paghetta’ mensile da 77 euro

caranieri in azione

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Carate Brianza, 26 gennaio 2019 - Mattinata ad alta tensione a Carate per un mediatore culturale di 29 anni che è stato minacciato di morte con un coltellaccio da cucina da quattro richiedenti asilo, ospiti della cooperativa sociale Girasoli di via Angelo Viganò 1. I quattro africani hanno preso in ostaggio il dipendente, il pakistano 29enne, dopo averlo picchiato, chiuso in bagno, legato e minacciato di morte con un coltello da cucina. Tutto sotto gli occhi degli altri 19 profughi, ospiti da oltre un anno della cooperativa, che non hanno un mosso un dito per aiutare il poveretto, anzi, una volta portato in cortile lo hanno accerchiato. All’origine della violenta aggressione - da quanto è emerso dal racconto del dipendente e dei quattro arrestati per sequestro di persona, lesioni e minaccia aggravata in concorso - ci sarebbe il mancato pagamento del pocket money del mese di dicembre, ovvero la cifra che ogni giorno la cooperativa che ospita i profughi tramite la Prefettura deve dare loro.

Si parla di 2,50 euro, per un totale di 77 euro e 50 centesimi mensili a persona. All’ora di pranzo, quattro uomini, tre nigeriani di 20 anni e un gambiano di 25, hanno deciso di mettere a segno il loro piano. Hanno sottratto dalla cucina della residenza (che accoglie 23 richiedenti asilo) un coltello grande con lama di 20 centimetri e si sono avvicinati al dipendente, un tempo anche lui profugo della stessa Cooperativa che lo ha assunto. I quattro hanno iniziato ad urlare e hanno preso a schiaffi il poveretto, mentre gli altri ospiti osservavano in silenzio. Poi lo hanno preso e lo hanno portato in bagno. Mentre cercavano del materiale per legarlo, il mediatore ha inviato un sms al titolare del centro, un tunisino di 30 anni, che ha chiamato i carabinieri. Il pakistano è riuscito a cancellare il messaggio di sos prima che gli portassero via il telefono. Poco dopo, i quattro richiedenti asilo lo hanno immobilizzato e lo hanno rinchiuso in bagno.

Il pakistano ha cercato di spiegare ai suoi aguzzini che non ne sapeva nulla, ma si sarebbe informato. I quattro dopo 30 minuti lo hanno liberato, trascinandolo in cortile, continuando a minacciarlo con il coltello da cucina sotto gli occhi di tutti gli altri 19 ospiti, che hanno circondato il mediatore culturale. Proprio davanti a questa scena sono arrivati i carabinieri del comando di Carate Brianza.

Il mediatore culturale era visibilmente spaventato, i quattro ad un passo da lui ostentavano il coltellaccio. I militari hanno chiamato rinforzi, nel frattempo hanno cercato di calmare gli animi, preoccupati dell’eventualità di un gesto insano da parte di chi brandiva il coltello. Sono arrivati anche gli uomini dell’Arma del comando di Seregno, che hanno arrestato i quattro per sequestro di persona, lesioni e minacce aggravate in concorso. Mentre i quattro erano in caserma, all’esterno una decina dei profughi proseguivano la protesta. Il dipendente è stato medicato e poi trasportato all’ospedale per accertamenti, mentre i militari hanno avviato le indagini per verificare se il denaro inviato dalla Prefettura ai migranti sia stato effettivamente consegnato. La Procura di Monza approfondirà le indagini nei confronti degli altri complici.