Brianza Asfalti, schierata una task-force acchiappa puzze

Speciali “nasi” cattureranno l’aria, un sistema di sensori analizzerà le sostanze e poi “cittadini sentinella“

Brianza Asfalti, schierata una task-force acchiappa puzze

Brianza Asfalti, schierata una task-force acchiappa puzze

Concorezzo, 12 dicembre 2019 -  La lunga estate delle puzze si è trasformata in autunno e presto in inverno. Ma la svolta sul caso Brianza Asfalti è vicina. La polizia locale di Monza è pronta a trasformarsi in task-force acchiappa-aria e a dare così il via alle attesissime analisi per chiarire una volta per tutte se gli odoracci in arrivo dalla ditta di bitume siano solo sgradevoli, o se dietro ci sia dell’altro.  «È questo il nocciolo della vicenda», ricorda Mauro Capitanio, sindaco di Concorezzo, all’uscita dal summit in Prefettura che ha dato il via all’indagine. Incontri e riunioni a ritmo serrato nelle ultime settimane si sono tenuti sotto il pressing di centinaia di cittadini preoccupati per la loro salute.

La domanda che si pongono tutti è una sola: «Cosa stiamo respirando?«. Nei quattro centri coinvolti – ci sono anche Agrate, Brugherio e Monza – si sta con il fiato sospeso in attesa della risposta. Le prove scatteranno dopo il 20 dicembre, alla fine di un incontro per mettere in fila le procedure allargato ai Comitati di residenti. A fare la differenza sarà il Canister, l’apparecchio che Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) ha fornito agli agenti, «capace di sigillare l’aria per i test», spiega il primo cittadino.  In caso di picco di fetore saranno gli stessi abitanti a chiedere l’intervento dei ghisa, il numero sarà quello della centrale operativa di Monza. «Si sobbarcano questo onere per tutti – dice Capitanio – a riprova che su questa vicenda gli attori coinvolti collaborano e si sono rimboccati le maniche per venirne a capo».

L’operazione scatterà alla fine del tavolo fissato fra i tecnici regionali e i vigili in agenda il 17. La chiamata dovrà essere fatta in caso di reale emergenza «in presenza di odori o bruciori e altri sintomi segnalati in questi mesi».  Alti due tipi di verifiche prenderanno il via a breve, anticipando l’indagine del campione selezionato, a gennaio. La prima, vedrà la sistemazione di sonde ai pali della luce nei punti-chiave della cartina del fetore tracciata grazie a centinaia di segnalazioni. In orari diversi, i sensori analizzeranno le sostanze invisibili, sarà un algoritmo che ne calcolerà esattamente la posizione; la seconda invece, è più delicata, perché richiede la collaborazione delle famiglie, prevede la posa di provette nel medio-lungo periodo. I «registratori» sono da piazzare in luoghi sicuri e accessibili, «abitazioni possibilmente – annuncia il sindaco -. Chi si renderà disponibile deve sapere che si vedrà bussare alla porta una ventina di volte l’anno dai tecnici Arpa». «Questi sono i nuovi paletti del percorso che stiamo portando avanti uniti – conclude Capitanio – non si può che essere soddisfatti. La politica ci ha messo la faccia e la testa».