“Autismo e popcorn“ L’arte batte il pregiudizio

Fino al 1° maggio la mostra nelle ex sale consiliari del Teatrino in Villa Reale. Le opere arrivano da 8 ragazzi del laboratorio del professore Davide De Carolis

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di Marco Galvani

Forme, ritmi, segni, colori che riempiono lo spazio bianco della tela e diventano immagini creando un mondo nuovo, oltre le regole. Senza pre-giudizi. L’arte che fa uscire l’invisibile attraverso il talento.

La creatività di ragazzi autistici che, attraverso la "bellezza conciliante dei gesti misurati", sono usciti dall’ombra.

E oggi – in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo – diventano, con le loro opere, i protagonisti di “Autismo e Popcorn“, la mostra che fino al 1° Maggio sarà ospitata nelle ex sale consiliari del Teatrino di Corte in Villa Reale (orari: da venerdì a domenica, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19). Un progetto che nAsce nel laboratorio artistico del professore Davide De Carolis con 8 ragazzi autistici tra i 16 e i 29 anni nella Casa Francesco di Vedano ed è stato poi incorniciato dalla onlus FacciaVista e dall’associazione Monza Arte Contemporanea con il critico Matteo Galbiati.

E così sono nati gomitoli di strade a pennello, macchie stampate in salsa d’arancia, sguardi da dietro una finestra, tovaglie di macchie colorate, incroci pericolosi, una emme ripetuta. E ancora, scintille di colore e nastro adesivo, un arcipelago di cartoncini e cartocci sporchi riciclati, un grande anello-arcobaleno steso su un letto di cavoli e cavoletti e schegge policrome, e impronte di palloncini tuffati nel colore: "Opere realizzate in gruppo, senza ritegno, perché non c’è gioco, stratagemma o buffoneria che non si possa usare – le parole di De Carolis –. Un ragazzo entra ed esce nell’opera a seconda della sensazione che prova nel momento. Non importa se accendi il fuoco iniziando da destra o da sinistra, l’importante è far partire l’incendio e poi mettersi a soffiare".

Ricordandosi che "l’autismo non va guarito, ma capito – rimarca Matteo Perego, fondatore con la moglie Melissa di FacciaVista e anima del progetto AutAcademy alla Scuola agraria del Parco –. E questa mostra ne è l’esempio". Qui i ragazzi, aggiunge il curatore della mostra Matteo Galbiati, "portano allo scoperto il loro animo. E a maggior ragione va accolto un gesto abile in modo ancor più determinato e appassionato se arriva da coloro per i quali tale semplice, complesso gesto creativo non è affatto scontato".