
Andrea Prodissi ai comandi del Boeing ricostruito in taverna
Carate Brianza - Il suo sogno è partito da zero. Da terra. Poi è decollato. E adesso "gli mancano solo i motori e le ali". Il ’comandante’ Andrea Prodissi digita il codice segreto per aprire la porta della cabina di pilotaggio che si trova davanti in fondo alle scale della taverna. Oltre quella porta, una vera porta di un vero aereo, c’è tutta la strumentazione di un Boeing 737-800 NG. L’aereo della flotta di Ryanair. Ha comprato tutto originale e se lo è montato in casa. Per sfogare una passione che insegue fin da ragazzo. L’istituto aeronautico come scuola, la trasferta in America, il brevetto da pilota a 14 anni e "a 16 già volavo da solo". Da grande avrebbe voluto fare il pilota, ma "non riuscivo a trovare lavoro e quindi mi sono buttato sulle auto, il mondo in cui ancora adesso mi muovo". Ma di notte, quando moglie e figlia sono a letto, lui scende nel suo ’hangar’. La divisa da pilota "non ho intenzione nemmeno di comprarla", ma "mi chiudo in cabina e volo". Seriamente. Come nella realtà. "L’unica differenza è che non ho 300 passeggeri dietro".
E comunque, in caso di necessità, se si trovasse a 30mila piedi, "sarei in grado di pilotare un aereo, di tirarlo in quota e anche di portarlo giù", assicura Andrea. Ci ha lavorato anni al suo Boeing: "Ti arrivano i componenti, ma poi li devi assemblare e connettere fra loro. Soltanto per accendere i motori senza che venisse fuori qualche spia di emergenza ci ho messo un paio di mesi".
Adesso di ore di volo ne ha collezionate migliaia: "Un’oretta al giorno cerco sempre di ritagliarmela". Anche piccole tratte. Milano-Roma, oppure imposta Parigi come destinazione. Oltre i vetri del parabrezza ci sono schermi ad altissima definizione che, senza soluzione di continuità, ricreano l’effetto che si vedrebbe dai finestrini nella realtà. Tutto con un sofisticato software che lavora online.
Ogni procedura dev’essere rispettata in base ai manuali della Boeing. Puoi partire da qualsiasi aeroporto. Una volta in plancia di comando, connessa tutta la strumentazione di bordo al computer, i monitor visualizzano lo scenario scelto. Malpensa, Bergamo, Fiumicino piuttosto che Londra, Dubai o qualunque altro punto da cui si vuole decollare. Ha girato il mondo, Andrea: "Il volo più lungo? A New York". Tutta una traversata da solo. "Prima si avvia il motore 2, poi il motore 1 – spiega Prodissi mentre tiene davanti a sé il manuale di volo originale della Boeing –, comunque dopo aver spento tutte le possibili dispersioni di potenza (dall’aria condizionata alle luci), in modo tale che la pressione venga canalizzata solo sulle ali. In questa fase, nella realtà i passeggeri sono già seduti e con la cintura allacciata". A quel punto possono partire i test di emergenza e quando i sistemi sono tutti on si inizia a riscaldare i finestrini in fase di pressurizzazione dell’aereo perché altrimenti esploderebbero.
Il suo nome, per la torre di controllo (virtuale) è Ryanair 1719. Prima di ripassare il piano di volo dà sempre un’occhiata alle condizioni meteo, "poi stacco il freno parcheggio, do un po’ di motore e procedo verso la pista di decollo che la torre di controllo mi ha assegnato". Nessuno dei piloti in rete può agire in autonomia. Ci sono “giocatori” che fanno la torre di controllo e regolano il traffico nei cieli di tutto il mondo virtuale. Ottenute le autorizzazioni, "ci allineiamo, diamo potenza massima ai motori e si decolla. Salgono i carrelli e dai finestrini vedi le città, le montagne e gli oceani".
Arrivati a 10mila piedi puoi stare al massimo a 250 nodi di velocità: "Si viaggia sempre con il pilota automatico, ma non è che se ti stufi puoi interrompere il volo – racconta Andrea –. Per metterti alla prova puoi anche simulare le emergenze, rottura di un motore, congelamento, un’avaria elettrica o pneumatica". Tanto che "durante la pandemia molti piloti veri mi chiedevano di poter venire a casa mia per tenersi in allenamento, soprattutto sulle emergenze in volo". E per questo "il mio sogno, oltre a proseguire la consulenza con il mio sito fly737.it, è di riuscire ad aprire un centro di simulazioni, anche con modelli militari e non solo civili".