Trovato ucciso l’ex calciatore scomparso. Amici sconvolti: "Notizia terribile"

Il corpo di La Rosa nel bagagliaio di un’auto, fermate due persone

Andrea La Rosa  ex calciatore  di serie C, aveva 35 anni

Andrea La Rosa ex calciatore di serie C, aveva 35 anni

Varedo (Monza e Brianza) 15 novembre 2017 - "Se un giorno non mi troverete più, non avrete più tracce di me, non risponderò più al telefono, andate a cercare negli orti di viale Certosa". Una frase sibillina, che poteva sembrare uno scherzo, e che invece oggi sembra quanto mai traumatica. Drammatica.L'aveva pronunciata Andrea La Rosa, qualche tempo fa, ad alcuni conoscenti. Il caso dell’ex calciatore 35enne si è concluso ieri, a un mese esatto dalla sua misteriosa sparizione, nel peggiore dei modi: è stato trovato cadavere. Sulla Milano-Meda, all’altezza di Varedo. Seminudo, nel bagagliaio dell’auto guidata da una donna, fermata dai carabinieri che in seguito sono andati anche a prelevare il figlio.

Probabilmente sentendosi braccati, avevano deciso di spostare il corpo, per nasconderlo chissà dove. Una notizia che lascia sotto choc il mondo del calcio dilettantistico brianzolo, dove La Rosa è stato protagonista negli ultimi anni, prima come Direttore sportivo dell’Ac Desio, poi con analogo incarico al Brugherio."Mi tremano le gambe, non posso crederci – racconta Alessandro Serlenga, amico, vicino di casa e allenatore della squadra desiana che ha collaborato con il 35enne –. Lo ho sempre visto e considerato un gran bravo ragazzo, normale, rispettoso. L’hanno scorso quattro giorni a settimana facevamo insieme il tragitto da Milano a Desio per gli allenamenti. Non so chi potesse avercela con lui, se si sia cacciato in qualche giro strano, io non ho mai davvero notato nulla di anomalo. È sconvolgente. Una notizia terribile".

Da quel "maledetto" 14 novembre, dopo la presentazione a Brugherio del nuovo allenatore, nessuno aveva più sue notizie. "Devo andare a Milano a un appuntamento per un affare!, aveva confidato, chiedendo pare anche a qualcuno di accompagnarlo, senza esito però. La Procura di Milano ha inizialmente aperto un fascicolo per sequestro di persona. Con l’ipotesi che qualcuno potesse averlo, appunto, sequestrato, chiuso da qualche parte, per costringerlo magari a dare o restituire soldi. Quei soldi che il giovane milanese, molto noto nel panorama del calcio dilettantistico in Brianza, maneggiava in maniera abbastanza copiosa, giocando anche in borsa, facendo prestiti ad amici e conoscenti.

Le indagini da parte del Nucleo investigativo di Milano sono andate avanti con il massimo riserbo fino ad arrivare, ieri, alla soluzione del giallo. I famigliari avevano sempre negato che potesse decidere di allontanarsi di sua spontanea volontà: non aveva nessun motivo, valido, concreto, urgente, per scappare così, all’improvviso, senza lasciare traccia. Gli uomini dell’Arma hanno scavato a fondo nella sua vita, nei suoi contatti (tantissimi), nella sua personalità. Nei suoi affari e nei suoi ultimi movimenti. Proprio con una persona che lavora in una azienda che si occupa di transazioni finanziarie aveva appuntamento quel "maledetto" martedì 14 novembre, alle 23. "Un suo amico, che conosco anche io", aveva spiegato la compagna Estella Bellini. Si sarebbero visti a Quarto Oggiaro per spostarsi proprio nella zona di viale Certosa, sempre a Milano.