GIULIANO MARIA GALIMBERTI
Cronaca

Andrea Gandini, l’impiegato maratoneta più veloce d’Italia arriva dalla Brianza

In 8 anni ha bruciato le tappe: due volte primo nella Monza-Resegone, secondo a Galway, ora sogna Berlino

Andrea Gandini, 36 anni, durante una gara

Andrea Gandini, 36 anni, durante una gara

Il riscontro è difficile da trovare, ma molto probabilmente il 36enne Andrea Gandini è l’impiegato più veloce d’Italia: quando toglie giacca e cravatta e indossa le scarpe da runner ai piedi, diventa davvero imprendibile. Dopo avere vinto due edizioni consecutive della massacrante Monza-Resegone, nello scorso fine settimana ha concluso al secondo posto la maratona di Galway in Irlanda. Il suo avvicinamento alla corsa è avvenuto soltanto 8 anni fa. Da allora per lui un enorme progresso e tante soddisfazioni. Gandini però non si ferma e sogna nuovi traguardi.

"Mi aspettavo un buon risultato a Galway – racconta – dopo avere visto i tempi dei partecipanti dello scorso anno. È un risultato che nasce dal grande lavoro fatto quest’anno. Sono innamorato dell’Irlanda, il percorso piatto poteva aiutare, i paesaggi sono splendidi. E poi abbino sempre il desiderio di correre alla possibilità di trascorrere giorni con la famiglia come turista nelle località prescelte". Gandini ha concluso la maratona in 2 ore e 33 minuti, migliorando il suo record personale (stabilito a Valencia due anni fa) di oltre 5 minuti.

A dare la dimensione della prova di Gandini è il tempo del terzo in classifica, arrivato un quarto d’ora dopo. Per l’atleta del Monza Marathon Team continua il periodo d’oro che: una settimana prima di Galway si era aggiudicato la 10 chilometri di Monza. E sempre qui ha in programma tra pochi giorni la mezza maratona, competizione che potrebbe consegnargli il successo finale nel Trofeo Monza Corre quale atleta dell’anno.

Il runner, però, guarda avanti pensando già al 2024: "L’obiettivo è il tris alla Monza-Resegone. Sarà difficile perché il livello è sempre alto, ma anche perché l’edizione del centenario potrebbe richiamare anche atleti davvero forti. E poi vorrei disputare la maratona di Berlino. Lì ci sono tanti atleti fortissimi, ma spero che correre con i più bravi possa consentirmi di scendere sotto le 2 ore e mezza". Il segreto dei suoi risultati? "L’impegno, un ottimo allenatore che mi sottopone a programmi impegnativi ma efficaci, ma soprattutto la famiglia che mi supporta e mi sopporta. Dire grazie sembra scontato, ma è la pura verità".