Usa, dopo l'aborto tocca al clima: scontro tra Biden e la Corte Suprema

La decisione di limitare i poteri federali nella lotta al cambiamento climatico definita dalla Casa Bianca come "devastante"

Washington, 30 giugno 2022 - E' sempre più scontro tra il presidente Usa, Joe Biden, e la Corte Suprema. Dopo l'aborto il fronte di sposta  sul clima. 

La decisione della Corte Suprema di limitare i poteri federali nella lotta al cambiamento climatico è "devastante". Cosi' la Casa Bianca ha commentato la risoluzione dei giudici - passata 6 a 3 - secondo cui l'Agenzia per la protezione ambientale (Epa) non può fissare ampi limiti sulle emissioni di gas serra. Questo di fatto lega le mani all'amministrazione Biden nella battaglia per il clima: Washington sperava, infatti, di usare l'Epa per ridurre le emissioni e raggiungere gli obiettivi climatici. "Si tratta di un'altra decisione devastante della Corte che mira a far tornare indietro il nostro Paese", ha affermato in una nota un portavoce della Casa Bianca, sottolineando che "Biden non smettera' di utilizzare i suoi poteri legali per proteggere la salute pubblica e affrontare la crisi del cambiamento climatico". "I nostri avvocati studieranno la sentenza con attenzione", ha aggiunto.

La sentenza di oggi

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha tagliato i poteri dell'agenzia per l'Ambiente (Epa), stabilendo che non può imporre limiti alle emissioni di Co2 degli impianti per la generazione di elettricità. La sentenza, approvata 6 voti contro 3 dalla maggioranza ultraconservatrice della Corte, è un duro colpo per le politiche del presidente Joe Biden contro i cambiamenti climatici, mentre segna una vittoria per l'industria del carbone.  "Porre un tetto alle emissioni di anidride carbonica ad un livello tale da costringere ad una transizione nazionale fuori dall'uso del carbone per generare elettricità può essere 'una soluzione sensibile alla crisi del giorno'. Ma non è plausibile che il Congresso abbia dato all'Epa l'autorità di adottare questi schemi", ha scritto il giudice Roberts nel parere di maggioranza, usando parole che minimizzano la crisi climatica. Di tutt'altro tono il parere di minoranza, firmato da Elena Kagan. "Oggi la Corte priva l'Epa del potere che le ha dato il Congresso di rispondere alla 'più pressante sfida ambientale del nostro tempo'", ha detto, citando una sentenza precedente.  La sentenza si basa sui poteri concessi all'Epa dal Clean Air Act, una legge approvata decenni fa, prima che l'emergenza climatica fosse riconosciuta come una crisi globale. Ancora una volta - dopo la sentenza contro l' aborto e quella che liberalizza il porto d'armi- la Corte Suprema si pronuncia su una linea super conservatrice, grazie alla nuova maggioranza ottenuta con le tre nomine di giudici voluti da Donald Trump. L'ex presidente, va ricordato, aveva fatto uscire gli Stati Uniti dagli accordi di Parigi sul clima. 

Fronte aborto

Joe Biden, in conferenza stampa al termine del vertice Nato di Madrid, ha assicurato che "cambieremo la decisione della Corte Suprema" che ha rovesciato la Roe vs Wade, toglioendo all' aborto il rango di diritto federale. Biden ha sottolineato che la decisione della Corte Suprema ha un grave impatto negativo sui diritti alla privacy e che il Congresso deve cambiarla. Il presidente intanto ha chiesto al Congresso di approvare una legge che ripristini il diritto all'aborto, in modo da aggirare la decisione della Corte Suprema. L'annuncio è arrivato nel momento in cui il Paese è entrato in un cortocircuito senza precedenti: diviso sull'aborto, spaventato dall'infrazione, infuriato per il prezzo del carburante, e con l'ombra di una recessione in agguato, dopo l'aumento dei tassi di interesse e il rischio che il ricorso al credito rallenti. La questione più impellente è l'aborto e Biden sembra finito in un imbuto: in ventisei Stati sono pronti ad applicare la restrizione piu' dura, facendo seguito alla decisione della Corte Suprema che ha dichiarato illegale il ricorso all'interruzione di gravidanza, inclusi nei casi di stupro e incesto. Tredici Stati hanno già la legge pronta, ma in tre - Texas, Louisiana e Utah - l'applicazione è stata sospesa, in modo temporaneo, da giudici locali, che hanno accolto la richiesta d'emergenza presentata in tutti i tribunali dalla piu' grande rete americana di consultori, Planned Parenthood. Entro metà luglio i giudici dovranno prendere una decisione. Quello potrebbe essere il momento in cui la nuova America anti-abortista sarà avviata a tutti gli effetti, mentre gli Stati della costa ovest, dalla California all'Oregon, sono pronti a lanciare un'offensiva e ad accogliere migliaia di donne in arrivo dagli Stati integralisti.