Missione Minerva: perché si chiama così e cosa c'è nel simbolo

L'astronauta Samantha Cristoforetti aveva proposto questo nome già in occasione della sua prima spedizione

Samantha Cristoforetti nella notte italiana ha agganciato la stazione spaziale internazionale con la navicella Crew Dragon. E' l'inizio ufficiale della missione Minerva, la seconda spedizione fra le stelle dell'astrounata italiana. Sei mesi nello spazio in compagnia di tre "colleghi" della Nasa per effettuare ricerche scientifiche su materiali, tecnologie sanitarie e ciclo vitale delle piante.

Come nome per la missione è stato scelto "Minerva", divinità molto cara ad Astrosamantha che l'aveva già proposto per l'operazione del 2014, poi battezzata Futura.

Perché Minerva

Minerva è il nome della dea romana della saggezza, dell'artigianato e delle arti oltre che delle virtù eroiche. Corrispettivo della greca Atena, secondo il mito sarebbe figlia di Giove, nata dalla sua testa. Il nome, secondo il portale Astrospace, è stato scelto da Esa, l'agenzia spaziale europea, con l'obiettivo di omaggiare competenza e maestria di tutti gli uomini e le donne che lavorano per rendere possibili le esplorazioni spazali. Minerva, poi, è simbolo di tenacia e disciplina, doti necessarie agli astronauti, impegnati a farne uso mentre allargano gli orizzonti dell'umanità, espandendo la presenza dell'uomo nello spazio. 

Ma Minerva, come affermato da Cristoforetti in un'intervista, è anche un acronimo. Facendo corrispondere alle lettere del nome della divinità altrettante parole abbiamo M per Marvel (meraviglia), I per Inspiration (ispirazione), N per Nourishment (nutrimento), E per Exploration (esplorazione), R per Research (ricerca), V per Voyage (viaggio) e infine la A per Adventure (avventura).

La patch della missione

Samantha Cristoforetti e la patch della missione
Samantha Cristoforetti e la patch della missione

Animale sacro per Minerva è la civetta, spesso presente nelle raffigurazioni artistiche che ritraggono la dea. E la civetta è presente nella patch (la "toppa") ufficiale della missione. L'occhio della civetta è rappresentato da una combinazione fra la luna, in giallo, e la terra, in bianco. Il becco della civetta stilizzata, invece, richiama la forma della stazione spaziale internazionale e i suoi pannelli solari. E, sempre guardando al becco, le due linee bianche che lo compongono sono un riferimento alle due missioni spaziali di Samantha Cristoforetti. 

C'è poi il corpo del rapace: tratteggiato con alcune onde blu via via più scure a rappresentare le orbite effettuate dalla stazion e nello spazio. Significato più recondito, invece, è lo sprone a raccogliere la sfida e a proseguire l'esplorazione dello spazio profondo.