Made in Italy, sostenibili e glamour: i costumi Chéri conquistano le donne

Carolina Rulli e Alessandra Branchesi, da semplici studentesse ad imprenditrici e fondatrici del loro brand

Alessandra Branchesi e Carolina Rulli

Alessandra Branchesi e Carolina Rulli

Milano, 14 maggio 2022 -  Sentirsi sexy, glamour e chic, strizzando l'occhio alla sostenibilità. E' questo l'obiettivo di Chéri, brand di costumi e party dress fondato da Carolina Rulli e Alessandra Branchesi, due studentesse che, nel giro di pochi anni, si sono trasformate in imprenditrici. Il loro è un progetto tutto al femminile, nato con l'intento di dimostrare come il design sofisticato e un approccio eco-friendly possano coesistere generando capi unici. Carolina, tra le due l’animo più creativo (fin da bambina appassionata di disegno) inizia a disegnare i bozzetti mentre Alessandra, più pratica e pragmatica, si dedica alla ricerca dei tessuti e segue le fasi di produzione. Ispirazione? Il luccichio di una Hollywood anni '70. Da un sapore glamour retrò, le collezioni prendono ispitazione dalla Dive, icone di stile che hanno dettato tendenza per eleganza e fascino.

Quando avete iniziato? Alessandra: "Era il 2016. Carolina ed io eravamo iscritte al Master of Fashion Management della LUISS Creative Business Center a Roma. Il percorso di studi spesso prevedeva momenti di confronto con manager e imprenditori. Più ascoltavamo le loro storie, più la nostra curiosità cresceva. Ma anche il desiderio di metterci in gioco e provare a realizzare qualcosa di nostro".

Cosa vi ha incoraggiato? Alessandra: "Siamo state rapite dall'entusiasmo con cui ci venivano raccontate le singole esperienze. Tutti ci dicevano che se si pensa di avere un’idea valida e si crede in essa, deve essere portata avanti con determinazione e impegno, per provare a realizzarla. Ed è quello che abbiamo fatto e che facciamo ancora ogni giorno".

Il primo passo?    Alessandra: "Il mondo dei costumi da bagno ci aveva sempre un po' affascinato, così siamo partite per un viaggio di ‘ricognizione’ in alcune località di mare, alla ricerca di prodotti che ci piacessero, ma non abbiamo trovato quello che cercavamo".

Cosa cercavate?  Alessandra: "Avremmo voluto un modello con i pon-pon, che erano il trend del momento, e non lo trovavamo. Così, al termine del nostro breve tour decidemmo di realizzarne subito uno ed è nato un intero, di colore bianco con tanti piccoli pon-pon rosa. Ma volevamo anche costumi che potessero adattarsi a ogni età e ogni corpo, valorizzandone la femminilità e mantenendo sempre un'immagien chic".

Per avere anche un ventaglio più ampio di clienti Alessandra: "Per noi il fit è molto importante. Siamo partite dal nostro target di poco più che ventenni per poi arrivare anche a creare capi che potessero essere indossati da donne di tutte le età. Lo abbiamo fatto realizzando linee con diversi modelli, colori e taglie".

Due costumi Chéri

La ricerca del tessuto? Carolina: "Lavorando in un mercato inflazionato dovevamo distinguerci per qualità. Abbiamo iniziato a fare delle ricerche e alla fine la scelta è ricaduta su Eurojersey, azienda leader in Italia per la produzione di tessuti".

Che tipo di tessuti avete trovato? Carolina: "I tessuti di Eurojersey rappresentano creatività, know-how tecnico, estetica ed autenticità, oltre ad essere con certificazione Sensitive Fabrics, che ne attesta le straordinarie performance tecniche, le eccellenti caratteristiche ma anche la loro sostenibilità che si traduce nell’utilizzo di strumenti per la produzione che riducono l’uso di acqua, energia, CO2, prodotti chimici, emissioni e rifiuti".

Ma non c'è solo Eurojersey Carolina: "Esatto, lavoriamo anche con tre piccoli laboratori vicino a Roma. Ovviamente sono tutti a basso impatto ambientale. Non smetteremo mai di credere nel valore trainante del made in Italy, che rappresenta per noi stimolo creativo, storia e cultura".

Qualità e salvaguardia dell'ambiente Carolina: "Volevamo contribuire in modo originale alla salvaguardia del nostro pianeta. Crediamo che nei piccoli gesti e l'impegno del singolo si possa fare la differenza. Con Chéri il nostro compito é quello di fare tendenza trovando soluzioni che possano unire il progresso e la natura. I nostri tessuti vanno incontro alle esigenze ecologiche".

Riutilizzate anche gli scarti dei tessuti? Carolina: "Sì, anche perché per creare costumi da bagno ci sono tantissimi scarti di tessuto. Per non sprecarli abbiamo iniziato a fare i packaging. Infatti, tutti i nostri capi vengono venduti all'interno di bustine che possono poi essere riutilizzate come portcellulari o portamonete nelle bose da spiaggia".

E' nata anche una collezione Carolina: "Sì, la linea Patchwork, che oggi è la nostra collezione di punta. Si tratta di costumi composti da ritagli tono su tono o in contrasto netto. Ma poiché all'interno la fodera è tinta unita, possono essere sfruttati double-face (portabili anche con cuciture a vista).

Uno dei costumi Chèri

La particolarità dei vostri costumi? Carolina: "Sono tutti studiati e realizzati per adattarsi ad ogni tipo di fisicità e per risultare il più possibile confortevoli. Non ci sono ferretti o imbottiture. Per un effetto ‘seconda pelle’ che, non solo garantisce un’asciugatura rapidissima, ma con cuciture che non segnano e un perfetto sostegno del seno, grazie al doppio tessuto (niente fodera) – più rigido - utilizzato per le parti alte. E poi, i materiali di altissima qualità durano nel tempo.

Non solo, sono capi versatili Carolina: "E' un limite pensare ai prodotti Chéri come a semplici costumi da bagno, perché sono molto di più. Sono capi che possono essere utilizzati tutto l’anno e in più occasioni. Gli interi possono trasformarsi in maglie sexy da portare a pelle, con gonne o pantaloni, o in body da indossare sottogiacca mentre le jumpsuit si adattano ad occasioni più glam portate con un blazer o più sportive con un paio di sneakers o per una lezione di pilates".

Ma la collezione si è ampliata Carolina: "Sì, non solo costumi, ma beachwear, party dress e abbigliamento da palestra".

E un omaggio alle donne milanesi... Alessandra: "In occasione della nostra presenza presso il Summer Pop-Up di Milano (in corso Garibaldi 46, dalle 10.30 alle 20 fino a domenica 15 maggio), rendiamo omaggio alle donne milanesi, sempre in movimento e attente all’ambiente e al benessere del proprio corpo, con il completo “Green Patch”: un ciclista e un top, entrambi double face, realizzati con scarti di tessuto poi uniti con filo colorato a contrasto".

La distribuzione? Alessandra "Inizialmente abbiamo regalato i prototipi alle noste più care amiche, per avere un feedback esterno e ricevere eventuali critiche, così da poter apportare le prime migliorie. Poi quando tutto sembrava funzionare , abbiamo deciso di andare a proporre la nosta produzione, porta a porta ai negozi di Roma più chic e di tendenza".

E ci siete riuscite... Carolina: "I nostri capi possono essere acquistati sia on line che in veri e propri punti vendita. Il debutto è avvenuto da Gibot a Roma e poi in Rinascente. Ma ci potete trovare anche in alcune località balneari della Costiera. All'estero siamo a Formentera e in tredici Resort alle Maldive".

Una clientela internazionale Alessandra: "Assolutamente sì. Lo riscontriamo soprattutto con l'e-commerce. In tanti ci conoscono in vacanza e poi li ritorviamo ad acquistare on line".

Costumi Chéri

Da dove nasce il nome Chéri? Alessandra: "Avevamo l'idea di creare il nostro gioiellino, un piccolo tesoro da custodire con cura proprio come è stato per noi il primo modello. Chéri è glamour e chic. E’ femminilità e delicatezza. È sexy e raffinato".

Perché scegliere Chéri? Carolina: "Per la qualità, per la versatilità e perché siamo in un momento in cui è importante avere un occhio di riguardo per le aziende sostenibili. Ma anche perché è un progetto giovane e tutto al femminile".

Progetti futuri? Carolina: "Una collezione bambina. Ci piacerebbe creare capi coordinati mamma e figlia. Ce la metteremo tutta per raggiungere questo obiettivo e chissà che nel 2023 non possiate trovarli nei nostri punti vendita".