SANDRO PUGLIESE
Olimpia

Armani Exchange, ecco Rodriguez: "Milano, io so solo vincere"

L'Olimpia presenta il grande colpo del mercato : "Mi affascina il progetto a lungo termine e la voglia di stare ad alto livello"

Sergio Rodriguez col gm biancorosso Stavropoulos

Sergio Rodriguez col gm biancorosso Stavropoulos

Milano, 21 agosto 2019 - Il grande colpo del mercato della nuova Olimpia è stato senza dubbio Sergio Rodriguez. Il biglietto da visita con cui si è voluto presentare Messina per dire che la sua Armani Exchange non è interessata a vivacchiare, ma vuole dire la sua anche in campo europeo. Dunque quale miglior modo che prendere il playmaker della squadra che ha appena vinto l’Eurolega? Con queste credenziali lo spagnolo, indossando il suo proverbiale numero 13, si presenta a guidare nello spirito i biancorossi verso nuovi orizzonti: «Conta vincere, è quello che sono abituato a fare ed è quello per cui mi sacrifico tutti i giorni. Il mio compito è mettere la squadra nelle condizioni migliori per farlo. Metto i trofei come bersagli e gioco per vincere tutto».

Il rapporto con Messina viene da lontano, già ai tempi del Real, per qualche mese, fu il suo coach: «È uno dei motivi per cui ho scelto l’Olimpia, mi affascina il progetto a lungo termine che c’è e la stabilità ad alto livello cui si punta». Dall’altra parte gli fa eco il gm Stavropoulos: «Abbiamo voluto con noi Rodriguez perchè è un vincente e porterà questo spirito in tutta la squadra. È quello di cui c’è bisogno, uno che sa come si vince». In realtà il nostro campionato lo conosce già dai racconti di suo cognato Pedro Llompart che ha giocato a Reggio Emilia per un anno e mezzo: «So di una lega dove vincere ogni partita è difficile, soprattutto in trasferta, con qualsiasi avversario. È vero che una volta la Serie A era il miglior campionato dopo la Nba, ora non è così, ma è di alto livello».

Al suo attivo anche 5 stagioni oltreoceano che certamente gli hanno lasciato qualcosa: «Giochi ogni sera contro i migliori del mondo, non si può bleffare, devi essere sempre pronto. In Europa invece c’è più pressione per il risultato ogni sera, ma è anche dovuto alla formula dei tornei, se in Eurolega perdi 3 partite all’inizio potrebbero fare male alla fine delle 30». Uno con un curriculum così, in biancorosso, non si vedeva da tempo: «Sono un ragazzo fortunato, lo devo ammettere, ho vinto tutto. Le vittorie con la Spagna hanno un sapore speciale, ma sono molto competitivo, penso già alla prossima vittoria da costruire».

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