SANDRO PUGLIESE
Olimpia

Ettore Messina dalla scrivania al campo: "Milano, ti voglio dura e vincente"

Dopo le prime mosse da presidente, comincia il lavoro da allenatore

Ettore Messina dirige il primo allenamento del'Armani Exchange (Ciamillo-Castoria)

Milano, 22 agosto 2019 - L’era Messina è iniziata anche sul campo dopo le prime mosse da presidente con la costruzione del roster e la gestione della società. «La cosa nuova rispetto al solito è stata quella di scegliere le persone, a partire dal general manager, coordinare l’ufficio, le attività di marketing, lo staff sanitario, tutto molto stimolante. Adesso tocca al lavoro del campo che mantiene un fascino immutato». Rodriguez e Mack i due fari a cui l’Olimpia si affida per fare il salto: «Due giocatori che apprezzo molto, Rodriguez lo allenai al Real, Mack cercai di prenderlo già al CSKA. Sono i due autisti che dovranno guidare l’autobus verso le vittorie. I giocatori che fanno al caso nostro».

Conclude così il coach lasciandosi scivolare le polemiche riguardo alla rescissione del contratto di James delle quali non parla. «Oggi è un inizio, della passato non mi interessa. Io guardo da oggi in avanti, a fare bene quello che devo fare io. Non mi interessa mettermi a confronto, niente è stato fatto per sconfessare o meno il passato. Non è questo il nostro paradigma di lavoro». Dopo 5 anni agli Spurs da vice di Popovich («il più grande di tutti») è entusiasta di tornare a guidare direttamente la squadra: «Devo ammettere che nell’ultimo anno mi è mancato, ne ho parlato anche con Popovich. Non è questione di possesso, ma di volontà di mettersi in gioco ancor più direttamente. Il lavoro di questi anni con lui sarà fonte di ispirazione». In campionato ovviamente l’Olimpia vorrà ritrovare lo scudetto, ma è soprattutto in Eurolega che l’AX dovrà tornare ad alto livello: «Tutte si sono rinforzate, la differenza la farà la coesione che si formerà in ogni gruppo perchè i giocatori forti ce li hanno tutti». In questo senso Messina ha costruito una squadra con giocatori di sistema: «Ad esempio White ci darà una dimensione di atletismo molto importante, come Roll che è un giocatore molto affidabile nel tiro».

Sull’annosa questioni degli italiani in campo o meno il coach taglia corto: «Per me se sei capace giochi, altrimenti no. È semplice». Per la prima volta allenerà con questo formato di Eurolega: «Una novità per me è anche guidare una squadra così lunga, allenandoci poco sarà importante puntare su pochi, ma chiarissimi concetti, stiamo valutando come organizzare gli spazi, ma l’idea è che con così tante partite sia importante coinvolgere tutti. Allo stesso tempo non facendo giocare un po’ tutti ogni partita, ma scegliendo di gara in gara su chi puntare di più». In chiusura un piccolo aneddoto su qualche mancato arrivo: «Cerella mi sarebbe piaciuto, ma era sotto contratto con Venezia, sfilarlo ai campioni d’Italia non era serio, Datome è il primo a cui pensi se sei in Italia, ma aveva già dato la sua parola al Fenerbache, Melli è andato in Nba, difficile contrastare un sogno».