
Santiago Gimenez (Milan) e Rafael Leao (Milan) esultanza dopo il gol del 2 a 0
Milano, 8 febbraio 2025 – Nel derby più carattere che qualità. Contro la Roma, entrambe. A Empoli, idem: ma in quantità esageratamente più alte. Il fiocco rossonero è ormai appeso alla porta di Milanello: è nato un nuovo Diavolo. Capace di cambiare con i cambi e di risalire la china di una partita, al Castellani che aveva preso a dir poco una brutta piega. Aspettative di rotazioni, con un occhio a Rotterdam, disattese: è lo stesso undici di mercoledì in Coppa Italia, unica eccezione Joao Felix al posto di Pulisic. Cambia il modulo: tridente risposto, 4-4-2 con il portoghese che balla molto tra le linee. E a tratti troppo sulle punte, vedansi i tre colpi di tacco in un quarto d'ora. Ma l'eleganza c'è, oltre a una duttilità preziosa, abbinata a una fisicità apprezzabile. Ma la scena inizialmente la ruba l'Empoli: compatto, aggressivo e che si schianta sul palo di Colombo, mentre il Milan palleggia con troppi tocchi e poca profondità. E si lamenta per un'entrata da cartellino arancione, quanto meno, di Cacace su Walker: niente. Così Conceiçao vara il Milan fantasia nella ripresa: Pulisic a destra, Leao a sinistra, Gimenez con Leao. Rischia di durare solo dieci minuti, fino a quando Tomori (già ammonito) stende Colombo (in fuorigioco): errore il rosso, ma il var non può intervenire in caso di doppio giallo. Tradotto: dieci contro undici. Ma il tecnico rossonero non arretra di un millimetro. Al resto pensa Gimenez che stuzzica Marianucci: l'empolese ci casca, dieci contro dieci. Qui, le bollicine del Milan scorrono a profusione. Leao incorna in rete un cross di Leao, poi Giemenz scambia con Pulisic e bissa. Conceiçao aveva tenuto dentro tutti i suoi assi, anche in inferiorità numerica. E anche successivamente (fuori Reijnders, Joao Felix a centrocampo). Montagne russe, ancora. Ma dal sapore decisamente diverso. L'ottovolante resta molto più in alto che in basso. E la scalata al campionato può continuare.
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