
Il rigore di Icardi contro la Lazio (LaPresse)
Milano, 21 maggio 2018 - Alla fine di un’estenuante Lazio-Inter, Luciano Spalletti sceglie di non parlare. Manda avanti i suoi giocatori, quelli che ritiene abbiano conseguito sul campo il traguardo per il quale si sta correndo da inizio stagione. Manda avanti il capitano, il cannoniere, Mauro Icardi. Per la prima volta nella propria carriera giocherà la Champions League dopo aver vinto per la seconda volta la classifica marcatori di Serie A, di nuovo ex-aequo.
Nel 2015 lo appaiò Luca Toni, stavolta Ciro Immobile, ma di fronte al risultato di squadra sono dettagli che passano in secondo piano. «La Lazio è una squadra che gioca molto bene, ci ha messo in difficoltà, ma abbiamo dimostrato di avere la capacità di poter ribaltare il risultato, di avere la voglia feroce di vincere – dice l’argentino a fine partita -. Abbiamo avuto ragione, perché la Champions era l’obiettivo dichiarato di questa squadra: quest’anno dovevamo centrarlo e alla fine il coraggio ci ha premiato. Il mister ha i suoi meriti, ma tutti i miei compagni, dal primo all’ultimo, meritano una menzione, assieme a tutto lo staff». Icardi è riuscito a mettere il suo sigillo dal dischetto, dopo aver fallito una ghiotta occasione sull’1-0 nel primo tempo. A commettere il fallo, sempre sul numero 9 interista, il futuro compagno di squadra Stefan De Vrij, che nel resto della partita ha creato non pochi problemi allo stesso Icardi in marcatura. «Sono cose del destino: ha dimostrato di essere un professionista vero. Dall’anno prossimo dobbiamo migliorare in continuità: una squadra come la nostra non può permettersi gli alti e bassi patiti in stagione. Solo in questo modo potremo lottare per qualcosa di più grande: l’Inter è pazza, è vero, ma dobbiamo ridurre le prestazioni di basso livello e aumentare quelle di alto livello». Così come i tifosi, anche Icardi si aspetta che la società faccia la propria parte per costruire una squadra ancora più forte.
Tutti in corso Vittorio Emanuele sono convinti che la base ci sia e che non dover ricominciare da capo trattenendo l’allenatore possa dare enormi benefici, rispetto agli anni passati. «Sicuramente, se ci saranno le possibilità, la società cercherà di fare bene come ha fatto anche quest’anno. La base è già buona, ma se ci saranno dei nuovi arrivi li accoglieremo a braccia aperte». Tra i calciatori il cui futuro risulta incerto c’è Joao Cancelo, in prestito con diritto di riscatto dal Valencia. Trattenerlo non sarà facile, ma aver raggiunto la Champions League può dare una spinta in più sia dal punto di vista economico che nelle discussioni con il giocatore. «Finalmente – dice il portoghese a fine partita - siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo, dopo tanti sacrifici: questa è la vittoria di questo grande gruppo. Siamo sempre rimasti in partita e abbiamo reagito da grande squadra. Se resterò? Non dipende solo da me, dipende dall’Inter e dal Valencia».