ALESSANDRO LUIGI MAGGI
Inter

Arnautovic eroe (quasi) per caso, l’Inter resta in scia al Napoli: rivalsa sulla Viola fra le polemiche

Una rete dell'austriaco in apertura di ripresa decide una gara tesa contro una Fiorentina molto chiusa. Nel primo tempo doppio episodio che farà discutere: il corner del vantaggio nerazzurro nasce da un pallone nettamente fuori, molto dubbio il rigore del pareggio degli uomini di Palladino

Marko Arnautovic, entrato al posto di Marcus Thuram, dopo la rete alla Fiorentina

Marko Arnautovic, entrato al posto di Marcus Thuram, dopo la rete alla Fiorentina

Milano, 10 febbraio 2025 – L’Inter pesca il jolly Marko Arnautovic e resta in scia al Napoli (2-1 il finale). Lo fa quasi per caso, complice lo stop nel primo tempo di Marcus Thuram (contusione alla caviglia sinistra). Lo fa capitalizzando la spinta di San Siro (67.400 spettatori) in una gara complessa, tesa, dove la Fiorentina decide di riporre lo champagne di Palladino per un rosso duro, a tratti imbevibile, certamente dal sapore antico come il 5-3-1-1 catenacciaro presentato in questa notte di metà febbraio.

Calha ancora balbettante

Non è un’Inter brillante, e non certo solo per i volti diversi sulle fasce, con Carlos Augusto e Darmian per Dimarco e lo squalificato Dumfries. Non c’è vivacità, Calhanoglu è impalpabile come al Franchi ed esce all’intervallo, si vive di fiammate, come la meravigliosa rovesciata di Barella nel primo tempo che fa quasi esplodere San Siro.

Si deve andare allora di episodi, che in verità paiono sorridere ai colori nerazzurri in occasione del vantaggio. I regali arrivano di rado, qui sono addirittura due: di La Penna e assistenti, unici a San Siro a non veder uscire il pallone rimesso in mezzo da Bastoni, di Pongragic sul corner seguente, con il volto a infilare in rete mentre Lautaro cerca di appropriarsi dei meriti del vantaggio.

Proteste di qua e di là

La Fiorentina si infuria, il Var non può intervenire, la gaffe è nota a tutti, e probabilmente rende più sicura la decisione poco dopo dello stesso direttore di gara romano, che giudica da rigore il tocco di braccio involontario di Darmian, a corpo composto e con il pallone che pare destinato a finire sul fondo.

Una mano lava l’altra (rigore ben trasformato da Mandragora), il calcio non dovrebbe essere questo, forse gli animi si placano, e l’Inter trova l’immediato vantaggio in apertura di ripresa con Arnautovic al termine di un’azione estremamente compassata, e letta malissimo da De Gea in uscita.

Un sorriso per l'austriaco, spesso fischiato da San Siro, un sollievo per questa Inter di fine inverno che non piace, che crea poco, che ha perso alcuni riferimenti chiave, come Calhanoglu in mezzo al campo e un Lautaro nuovamente in versione light, poco servito e poco servibile.

Funziona la difesa

Ma sono tre punti, corroborati da una difesa che ritrova con gioia un positivo Acerbi (e annulla Moise Kean sotto gli occhi del ct Spalletti), favoriti dalla generosità di un Barella dominante sui novanta minuti, che regalano qualche altra fiammata del trottolino Zalewski a sinistra, e che arrivano in una settimana storicamente delicata, come quella che porta a un fondamentale Juventus-Inter.

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