
Gigio Donnarumma (Newpress)
Milano, 15 maggio 2018 - La maglia di Donnarumma rifiutata dai tifosi a Bergamo è solo l’ultimo atto di una stagione travagliata. Una storia d’amore sporcata da incomprensioni, .... e una valanga di denaro. Anche se il ds Mirabelli dice che «non è stato messo in preventivo l’addio di Donnarumma. Noi pensiamo che Gigio è un patrimonio importante del Milan. Se non vuole continuare con noi, deve poi trovare un club che soddisfi le nostre esigenze. Ma Donnarumma non ci ha chiesto di andare via...». Eppure l’epilogo pare scontato, con un addio già scritto per la soddisfazione di tutti. Il Milan incasserà 50/60 milioni da Paris Saint Germain, cifra che potrà essere reinvestita sul mercato - Belotti il vero obiettivo anche se Mirabelli dribbla l’argomento a precisa domanda -; Raiola movimenterà un suo assistito, prendendo così la commissioni dallo sceicco; il Psg troverà un portiere degno di tal nome. Guardando lo storico di Donnarumma non è certo stata la stagione della sua consacrazione come si pensava. Tre grandi parate: la più incredibile quella su Milik nel ritorno con il Napoli; mostruosa quella doppia all’andata con il Toro, su Belotti e Iago Falque; notevole il balzo su Immobile, nell’andata della semifinale di Coppa Italia.
Lampi di talento con però l’altra faccia della bilancia. La finale di Roma e la trasferta di Londra sono gli errori più eclatanti. In campionato Donnarumma è costato circa 15 punti al Milan. Sono infatti 7 le sbavature tra i pali: con la Roma respinge male su Dzeko e permette il raddoppio di Florenzi; con l’Udinese si butta la palla in porta dopo il tocco di Bonucci; con l’Atalanta all’andata smanaccia in maniera approssimativa su Caldara e concede il gol a Cristante; con la Juventus sbaglia sul terzo gol di Dybala; con il Sassuolo è piazzato male sul vantaggio di Politano; con il Toro esce a vuoto su De Silvestri; a Bergamo è goffo sul colpo di testa di Masiello. Ecco perché c’è aria di contestazione a San Siro per domenica. Se durante tutta la stagione si è trattato di una tregua armata, all’ultima partita rischia di esserci la resa dei conti. La Curva dovrebbe esporre uno striscione per congedare il portiere, il fratello e tutto il suo entourage. Così, anche per Donnarumma, sarà più facile dire addio al Milan senza rimpianti. Ma Mirabelli invita i tifosi a non preoccuparsi: «Siamo per migliorare la squadra, non per smantellarla. Stiamo costruendo un Milan importante per i prossimi anni, abbiamo le idee chiare».