
La stasi di Ibrahimovic sta trascinando con sé il Milan?
Milano -Il day after Lazio non può certo che portare riflessioni importanti in casa Milan: tanti i punti da affrontare dopo il pesante ko contro i biancocelesti, uno su tutto l’eccessiva stanchezza mostrata dai rossoneri nelle ultime uscite. La rosa sembra stanca, soprattutto Kessié e i vari Calhanoglu o Hernandez, e la partita di ieri sera ha palesato una squadra ormai spremuta fino all’osso. Rientrata a Milano, la squadra di Pioli è tornata subito in campo, nella mattina di oggi, per iniziare la preparazione in vista della prossima gara casalinga di sabato 1 maggio contro il Benevento, prova da non fallire per non compromettere del tutto la stagione e la conquista, ora sempre più complicata, di un pass per la Champions League. I rossoneri sono agevolati dal calendario a breve termine ma gli scontri con Atalanta e Juve saranno decisivi.
Difesa da rivedere
Il punto debole del Diavolo nell’ultimo periodo, oltre allo stop di Zlatan Ibrahimovic che ha inciso non poco sulle prestazioni offensive della squadra, è la difesa: i rossoneri nelle ultime 16 partite giocate fra campionato ed Europa League, hanno incassato gol in 15 occasioni, ottenendo la porta inviolata solamente contro il Verona lo scorso 7 marzo. In questi 16 match, gli uomini di Stefano Pioli, hanno incassato complessivamente 23 reti, decisamente troppe per le ambizioni europee del club. Anche chi aveva tanto ben fatto mesi fa, vedi Tomori, ultimamente sta attraversando un periodo non felice con prestazioni non all’altezza delle precedenti: stesso dicasi per il terzino francese e il fantasista turco, capaci di alternare grandi prove e momenti black out totali. Leao poi, da prezioso jolly è passato ad essere additato come poco concreto e spaesato se schierato da prima punta, mentre Rebic ha vissuto come i compagni prove di spessore a partite dove non ha saputo incidere a dovere. La coppia centrale Tomori-Kjaer ha perso smalto e ora Romagnoli potrebbe tornare in auge al posto dell’ex Chelsea per un finale di stagione decisivo.
Zlatan
Ieri al posto di Ibra, ancora alle prese con un fastidio al polpaccio che dovrebbe essere guarito per la sfida contro il Benevento, c'era in campo Mandzukic che ha dimostrato di non essere ancora al top dal punto di vista fisico. Zlatan ha vissuto un 2020 di grandissimo livello ma nel girone di ritorno di questo campionato non ha potuto lasciare il segno come avrebbe voluto, e potuto: tra Sanremo, il recente caso sulla società di scommesse sportive e la presenza in un ristorante di Milano in piena zona rossa hanno forse destabilizzato lo svedese che ora dovrà caricarsi sulle spalle la squadra per tentare di raggiungere il traguardo stagionale prefissato. I risultati della squadra senza di lui sono in calo, e ora come non mai serve il vero Ibra per provare a raggiungere la meta.