MATTIA TODISCO
Inter

Politano, che sorpresa! L’Inter è già sua

Da acquisto in sordina è diventato un importante titolare nelle gerarchie di Spalletti

Matteo Politano

Matteo Politano

Milano, 10 novembre 2018 - Nemmeno il Barcellona gli ha fatto paura. I 70mila del Meazza, il primo anno di Champions, un salto da una squadra che deve salvarsi a quella che ogni gara deve portare via i tre punti. A Matteo Politano non ha fatto alcun effetto. Si è tolto la maglia del Sassuolo e ha messo indosso quella dell’Inter con positiva leggerezza, non nel sinonimo di sufficienza, ma nell’accezione di chi gioca conscio delle proprie capacità. A gennaio aveva sfiorato un altro trasferimento, quello al Napoli sfumato sul filo di lana. Poteva soffrirne, al contrario ha alzato l’asticella.

E' migliorato nella continuità e oggi è un titolare nelle gerarchie di Spalletti, ben più in alto di Candreva o Keita, possibili alternative nel ruolo di esterno alto a destra. I 7 milioni sborsati per il prestito, un acquisto a titolo definitivo rimandato a fine stagione (quando al Sassuolo ne andranno altri 20), finora sono stati ben ripagati e al di là della logica che impone di dar seguito all’accordo dell’estate scorsa per non lasciare per strada la somma già spesa, oggi non c’è alcun dubbio sul fatto che Politano verrà trattenuto. L’Inter ha agito così perché obbligata dal settlement agreement alla politica dei piccoli investimenti, tanto che in analoga direzione si è lavorato per Vrsaljko (6.5 per il prestito e altri 17,5 per l’eventuale riscatto) e Keita (5 milioni più 34). Ad oggi il borsino dei riscattabili dice che il croato è più avanti del senegalese nell’opera di convincimen- to presso la società. È stato preso per non far rimpiangere Cancelo, impresa ardua e resa più difficoltosa dagli strascichi fisici lasciati dal Mondiale, un ginocchio ballerino che non gli ha permesso di allenarsi a dovere nei primi mesi. Ha caratteristiche diverse dal portoghese, meno offensive, ma al terribile confronto con Jordi Alba ha reagito con personalità, senza mai crollare.

Del trio di innesti per i quali bisognerà ancora versare gran parte dell’importo, quello da cui ci si attende qualcosa in più è l’attaccante preso dal Monaco. L’aspetto positivo è che nonostante le molte esclusioni non ha mai detto una parola fuori posto (alla Lazio non sempre aveva accettato le scelte di Lotito e Inzaghi con sangue freddo). Quello negativo è che il gol ancora manca all’appello e le fiammate di cui dispone non si sono viste. La stagione è lunga, Spalletti è notoriamente un tecnico che non chiude la porta in faccia a nessuno, come può testimoniare Joao Mario. C’è tempo per risalire la china, ma 34 milioni sono tanti e Keita dovrà fare qualcosa in più per guadagnarsi la conferma definitiva.

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