Eriksen, parole di rottura: dove va il danese a gennaio?

Cessione più vicina dopo le recenti dichiarazioni del calciatore

Christian Eriksen

Christian Eriksen

M;ilano, 13 novembre 2020 - Ogni volta che si aggrega alla Danimarca, Christian Eriksen non perde occasione per sottolineare il proprio malumore. Il feeling con l'Inter e in particolare con il tecnico Antonio Conte proprio non cresce. Il giocatore è rimasto in panchina nelle ultime due gare contro Real Madrid e Atalanta, nelle precedenti partite è stato utilizzato anche da titolare (contro Borussia Moenchengladbach, Genoa e Parma) senza mai dare l'impressione di poter incidere sul risultato della partita. Di ieri le dichiarazioni a TV2 Sport che certo non aiuteranno a fargli scalare le gerarchie.

“Non è quello che avevo sognato. Tutti i giocatori vogliono giocare il più possibile, non è mai divertente stare in panchina, ma è l'allenatore che decide chi gioca. La situazione è particolare perché la gente vorrebbe vedermi in campo e anch'io vorrei, ma il tecnico ha idee diverse e io devo rispettarle. Ora le cose all'Inter on stanno andando bene, ma in passato quando non giocavo tanto le vittorie sono comunque arrivate. Rispetto il fatto che gioco meno quando la squadra vince”.

Parole che sanno di addio a gennaio, anche perché Eriksen non è uno dei tanti. Ha un contratto pesante, 7.5 milioni annui, ma è anche a bilancio con un costo del cartellino non proibitivo essendo stato acquistato a sei mesi dalla scadenza del precedente contratto. Marotta lo ha strappato al Tottenham per 20 milioni, anche se dovesse riuscire a strappare una cessione a un valore a metà tra il vero valore e quanto speso dieci mesi fa potrebbe comunque inserire una plusvalenza importante a bilancio. Dalla Bundesliga si sono fatte avanti l'estate scorsa alcune società interessate, l'Herta Berlino su tutte. Lo stesso Leonardo, ds del Paris Saint-Germain che a maggio ha chiuso l'acquisto di Icardi proprio dall'Inter, tiene le orecchie ben tese. Più difficile un ritorno al Tottenham, con cui il danese non si è lasciato benissimo.

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