Disney, la favola è finita: chiude anche l'ultimo negozio in Italia

Chiude lo storico store in corso Vittorio Emanuele a Milano: l’abbraccio "social" dei clienti, dipendenti in parte ricollocati

Un Disney Store

Un Disney Store

"Mi mancherà tutto di questo posto. La musica, l’ambiente, i bambini con gli occhi a cuoricino, ma soprattutto i cast member, eravate voi a rendere tutto speciale". È uno dei messaggi che rimbalzano sui social dopo la chiusura totale dell’ultimo Disney Store in Italia, quello in corso Vittorio Emanuele II a Milano. I clienti esprimono tristezza e solidarietà ai dipendenti, pubblicano foto della serranda abbassata preceduta da giorni di svendita dei prodotti rimasti nei magazzini. La chiusura, nell’ambito della ritirata dall’Italia da parte del colosso dell’intrattenimento, era già annunciata da tempo, anche se ora assume un valore simbolico. Risale al maggio scorso la decisione di Disney di rinunciare a tutti i 15 negozi, trasferendo sui canali online la vendita di giocattoli, gadget e prodotti. Una scelta che ha avuto un impatto su 224 lavoratori (in Lombardia 49 a Milano, 14 a Bergamo e 2 a Brescia), già messi in cassa integrazione quando la pandemia ha ridotto ai minimi termini il commercio di prodotti non essenziali.

Davanti allo store di corso Vittorio Emanuele c’era stata anche una manifestazione dei lavoratori in sciopero, accusando la multinazionale di tagliare in Italia dopo aver ampiamente usufruito della cassa Covid: "Dopo aver fatto incetta di tutti i dollari d’argento – recitava uno degli slogan – zio Paperone non si accontenta mai". Nel frattempo sono state avviate trattative, e nelle scorse settimane è stato raggiunto l’accordo per il passaggio di almeno il 70% dei lavoratori dei Disney Store italiani (156 persone su 224 ) alla D-Retail, società interamente controllata dal Gruppo Percassi. L’intesa tra il gruppo statunitense e quello italiano, che opera nel retail commerciale, anche in formula franchising, con 125 negozi in Italia e punti vendita in Francia, Spagna, Grecia e Portogallo, è stata siglata al ministero del Lavoro dalla direzione aziendale e dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs.

I sindacati hanno salutato l’accordo come "un segnale importante", sottolineando che "nell’ambito di una situazione di difficoltà del settore, derivante in primis dagli effetti della pandemia, c’è stata la manifestazione di disponibilità alla salvaguardia occupazionale da parte di un gruppo italiano". Intanto, progressivamente, i negozi hanno svuotato i magazzini e hanno chiuso i battenti. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello di Milano, storicamente un punto di riferimento per grandi e bambini nel cuore della città. La chiusura dei negozi si è inserita in un clima di relazioni sindacali tese da anni, con due grossi piani di esuberi in Italia che si sono succeduti nel tempo, legati anche alla fusione tra Disney e Fox. Operazione da 72 miliardi di dollari che ha creato un colosso di cinema e intrattenimento.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro