Stangata energia per ristoranti e palestre: "Così è insostenibile. Autunno? Sarà nero"

Milano, secondo Confcommercio il boom dei prezzi di gas e luce è "emergenza". In Buenos Aires un negozio spegne l’insegna di notte

Milano - La corsa dei prezzi energetici sta mettendo in grave difficoltà il settore dei servizi, non solo le industrie cosiddette “energivore” come la siderurgia. I costi delle bollette sono decuplicati per tutti ma in particolare la situazione è grave per i ristoranti che hanno celle frigorifere in funzione giorno e notte, senza la possibilità di spegnerli, e fanno un ampio uso del forno. E un alto dispendio energetico si verifica anche nei centri sportivi che a Milano sono spesso strutture di dimensioni medio-grandi. Secondo Confcommercio «l’impennata dei costi energetici si abbatte sui bilanci delle imprese, mettendo a rischio la prosecuzione delle attività in tante aziende del terziario di mercato» parlando esplicitamente di «vera e propria emergenza». Ieri infatti è stato segnato un nuovo record (negativo) per il prezzo del gas, che sconta la decisione di Gazprom di chiudere per tre giorni il gasdotto Nord Stream. I future Ttf, benchmark del prezzo del metano in Europa, hanno terminato le contrattazioni ad Amsterdam con un balzo del 13,17% a 276,75 euro. Nel corso di seduta i future hanno segnato un massimo di 295 euro (+20,6%). Sul fronte dell’elettricità il prezzo medio sulla borsa elettrica ha superato la scorsa settimana i 500 euro per MWh secondo quanto emerge dal report pubblicato sul sito del Gestore dei Mercati Energetici. Un anno fa il prezzo medio dell’ elettricità in borsa era pari a 111,93 euro per MWh.  Di fronte a uno scenario che non fa prevedere miglioramenti per l’immediato futuro c’è chi ha già adottato una politica di mini-austerity. Come il negozio Miss Marilyn di corso Buenos Aires che ha deciso di spegnere tutte le luci fuori dagli orari di esercizio. 

Marco Spinazzi

Elettricità triplicata in un anno: "L’autunno lo vediamo nero" 

Un’esplosione di prezzi dell’energia «shock». L’ultima bolletta dell’elettricità per il Movida, ristorante, oltre che storico cocktail bar, in via Ascanio Sforza, arriva a 6.841 euro con un consumo effettivo di 9.918 kW nel mese di luglio. «Per lo stesso mese del 2021 le spese per la luce ammontavano a “soli” 2.292 euro, con un consumo che era un pochino superiore, 9.967 kW. È da gennaio che avvertiamo un rialzo ma l’ultima bolletta mensile è stata da capogiro» spiega Marco Spinazzi, bar manager del Movida. Per dirla in termini di variazione percentuale parliamo di un incremento del 198,47%. «Nella ristorazione c’è un forte consumo di energia, oltre che per il condizionatore, a causa dell’uso di forni e delle celle frigorifere che naturalmente non possiamo spegnere per non far deperire le materie prime. Non ci sono strategie di contenimento di costi che possiamo adottare per invertire la tendenza».

E non c’è solo l’elettricità: «Continuano a salire i prezzi di carne, frutta e verdura. Non nascondo che c’è il sospetto per alcuni prodotti di una vera e propria speculazione: non se ne può fare a meno per i ristoranti e il rialzo diventa continuo» afferma Spinazzi. Per fronteggiare l’impennata dei costi energetici e degli alimentari che si abbatte sui bilanci bisognerebbe ritoccare listini «ma è una scelta che al momento abbiamo rimandato eventualmente al futuro anche perché potrebbe risultare una strategia controproducente, allontanando la clientela. Per il momento abbiamo ridotto la marginalità» puntualizza il manager. Il Movida si affaccia sui Navigli come locale dagli anni Novanta e dal 2014 è diventato anche un ristorante di cucina mediterranea, con circa 200 posti e una decina di dipendenti. «La clientela non manca in questo periodo ma è formata soprattutto da turisti. Siamo molto preoccupati per quello che succederà in autunno. Il caro-energia, con l’inflazione che colpisce anche il carrello della spesa, erode il potere di acquisto dei cittadini. Chiediamo al nuovo governo di intervenire per mitigare i prezzi dell’energia delle imprese ma pensando anche alle famiglie. Altrimenti la prima cosa a cui rinunceranno i milanesi al rientro dalle vacanze sarà la cena al ristorante».

Claudio De Padua, titolare del club 20 Hours di largo Cairoli

Per le utenze 40mila euro in più: "Situazione a lungo insostenibile"

«Abbiamo stimato nel budget di quest’anno un aumento previsionale di 40mila euro, rispetto all’anno scorso, per pagare tutte le utenze di luce e gas che sono la seconda voce per importanza dopo l’affitto. Per il settore del fitness i rincari energetici sono un problema enorme. Non solo mettono a rischio gli investimenti ad esempio per nuovi macchinari ma sono assolutamente insostenibili a lungo termine dato che il comparto è da sempre a bassa marginalità». Lo afferma Claudio De Padua, titolare del club 20 Hours di largo Cairoli. A colpire duro il mese scorso è stata la bolletta dell’elettricità. «A luglio del 2021 abbiamo speso 3.929 euro e c’era pure incluso un conguaglio che andava dal periodo di gennaio e giugno. Quest’anno, pur avendo cambiato operatore tre mesi fa per svincolarci dai prezzi indicizzati e passare a una tariffa bloccata per un anno, siamo arrivati a 6.159 euro» spiega De Padua.

La palestra vicino al Castello Sforzesco misura mille metri quadri, con circa 25 collaboratori e 1.600 tesserati, e fa un ampio uso dell’elettricità: «Siamo aperti 17 ore al giorno, in cui sono sempre in funzione macchinari e l’aria condizionata. Inoltre il club si trova in un locale seminterrato. I neon della palestra devono essere sempre accesi e neppure nel periodo estivo possiamo sfruttare la luce solare che proviene dalle finestre per risparmiare un po’. E per rispettare la normativa del settore deve essere sempre in funzione il ricambio dell’aria, attraverso la ventilazione forzata».

Si guarda con preoccupazione all’autunno per le bollette del gas. «Già lo scorso gennaio c’erano stati rincari e non era neppure partita la guerra in Ucraina. Temiamo che quando accenderemo i riscaldamenti da ottobre i rialzi saranno ancora più pesanti in questa congiuntura e con la prospettiva che il conflitto sia ancora in corso. Ma non possiamo spegnere il riscaldamento quando fa freddo o impedire ai clienti di fare la doccia calda dopo l’allenamento». Che fare? «Il prossimo Governo dovrebbe consentire un robusto credito d’imposta per gli extra costi energetici delle attività. E poi bisogna puntare a livello europeo alla fissazione di un tetto ai prezzi del gas»

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