MARION GUGLIELMETTI
Cultura e Spettacoli

Milano liberata da quattro ragazzi, ecco 'La città segreta'

Nel libro di Laura Andreozzi storia, futuro e fantascienza si miscelano creando un ricco affresco ambientato nella città occupata dagli austriaci, nel settembre 1847

'La città segreta'

Milano, 27 settembre 2019 - Milano reale, nel settembre 1847. Milano ribelle. Milano oscura, misteriosa e magnetica. Milano pericolosa e sotterranea. Milano affascinante e futuristica. Il romanzo 'La città segreta' di Laura Andreozzi (edito da Mondadori) racconta di una città unica e suggestiva, in un periodo storico in cui la città è sotto il giogo degli austriaci e i milanesi, anche sull'onda dei moti rivoluzionari che infiammano l'Italia, sentono che i tempi sono maturi per liberarla. Il gruppo di ribelli guidato da Guglielmo Rusconi fa esplodere la rivolta, ma i disordini vengono sedati dai soldati austriaci. Radetzky mette addirittura in campo un'arma mai vista prima: la Madonnina automa che spara punte di baionetta sulla folla. A cambiare le sorti di questa guerra non saranno gli eserciti, ma una singola persona: Lili, una ragazzina claudicante molto intraprendente. Accanto a lei, a supportarla e aiutarla Pepe e Gio, due orfanelli. Al piccolo gruppo si unirà anche Ales, salvato dal Naviglio. Quattro giovanissimi determinati e coraggiosi in una città capace di ogni meraviglia. Una storia per immaginare come sarebbe stato il passato se fosse stato preceduto dal  futuro.

Laura Andreozzi, come nasce 'La città segreta'?

"Nel lavorare per un libro di storia adatto alle scuole medie, mi sono trovata a trattare il Risorgimento italiano e milanese. Un periodo che mi ha sempre affascinato, soprattutto quando si parla delle società segrete, gruppi gerarchizzati e di diversa coscienza politica come la Massoneria, Carboneria, gli Adelfi e Filadelfi. Una parte che, purtroppo, non ha mai troppo spazio nei testi scolastici. Così, ho pensato che sarebbe stato interessante trovare un modo per raccontarla".

E ha scelto di scrivere un romanzo.

"Sì, perché in un romanzo potevo partire dalla storia veramente accaduta, che studio e amo da sempre, e poi lasciare sfogo alla fantasia e anche alla fantascienza".

Dall'idea iniziale alla stesura del testo ci sono stati molti cambiamenti?

"Sì, parecchi. Ho presentato il progetto al Master della Scuola Holden ed è piaciuto subito. Da quel momento mi sono ritrovata a scrivere accanto ad altri scrittori e poi ad alcuni editor. Ognuno di loro mi arricchito di qualcosa ed è stato così anche per il mio testo. 'La città segreta' è nato proprio grazie a tutte queste collaborazioni".

Com'è la scrittura per ragazzi?

"Non facile. Già è complicato mettere nero su bianco un'idea che si ha solo in testa. Poi, la scrittura per ragazzi pone delle difficoltà in più. Non posso usare il mio linguaggio, ma solo quello che i giovani possono comprendere. Quindi, serve molta attenzione: mai dimenticare il proprio interlocutore".

Un romanzo dedicato ai ragazzi con protagonisti dei ragazzi.

"La Storia, quella con la S maiuscoola, è fatta di storie. Dietro avvenimenti, date e nomi ci sono persone. E sono proprio queste persone ad aver fatto la storia. Bisognerebbe sempre tenerlo a mente, anche quando si legge un testo scolastico. Il mio romanzo è fantastico, ma prende spunto da avvenimenti realmente accaduti".

Lili è la protagonista. Poi ci sono Pepe, Gio e infine Ales.

"Seppure Lili sia la protagonista, sono partita da Ales, il ragazzo con il cuore meccanico. Avevo desiderio di raccontare un giovane che non si sentisse a proprio agio con il suo corpo".

E quando arriva Lili?

"Lei nasce quando ho pensato che avrei dovuto spiegare l'operazione subìta da Ales. Ad intervenire sul corpo del giovane, trovato nel Naviglio con il petto trafitto da una baionetta, è proprio la ragazza. Lili crea un cuore meccanico e glielo impianta, tentando l'impossibile. A quel punto, servivano due personaggi per alleggerire il racconto ed ecco Pepe e Gio".

C'è qualcosa di lei in questi personaggi?

"Ognuno ha qualcosa di me. Ma anche qualche caratteristica di persone che conosco. Del resto, credo sia necessario avere qualche punto di riferimento per rendere un personaggio più vivo e vero".

Tutti diversi ma molto uniti tra loro

"Lili è caparbia, intelligente e tiene nascosto il suo lato più affettivo dietro una corazza. Gio e Pepe sono indipendenti e rappresentano la spensieratezza necessaria a mantenere Lili più vicina all'umanità. Poi c'è Ales, sono molto legata a lui. E' un ragazzo che ha sconfitto la morte e che, nonostante un cuore meccanico, è pieno di amore, dolcezza e sentimenti".

Un legame non solo con i personaggi

"Esatto, anche con Milano. Oggi abito a Gorgonzola, ma nel capoluogo lombardo ho studiato storia dell'arte e ora ci lavoro. Ho girato la città di lungo e in largo e non mi stanco mai di scoprire nuovi angoli nascosti. In questo libro c'è tutto il mio amore per Milano e per la sua storia. Nelle prime righe del libro, ad esempio, nomino Santa Maria del Giardino, una chiesa che era situata tra via Manzoni e via Romagnosi, ma che è stata demolita nel 1865".

Storia ma anche fantascienza.

"Sì, un'altra delle mie passioni. Qui la fantascienza fa il suo ingresso nel passato".

Dunque, un romanzo steampunk

"I romanzi appartenenti al genere steampunk descrivono mondi anacronistici in cui tecnologia e strumentazioni vengono azionate dalla forza motrice del vapore e l'energia elettrica torna ad essere, come nella fantascienza ottocentesca, un elemento narrativo capace di ogni progresso e meraviglia".

Come sarebbe stato il passato se il futuro fosse arrivato prima. E poi?

"E poi mi piacerebbe che questo romanzo trasmettesse il valore dell'amicizia e della lealtà che lega i quattro personaggi. Ma anche la consapevolezza di come volendo realmente qualcosa e mettendoci tutto se stesso nulla sia impossibile, di quanto lo studio e l'intelligenza debbano essere coltivati per fare la differenza. Si parla anche di amore e dell'importanza dei sentimenti, anche se a volte si ha paura a metterli in mostra".

Un viaggio emozionante in una Milano vista con occhi diversi

"Gli occhi di chi la ama da sempre, i miei, ma anche di chi la voleva libera e giusta, i quattro personaggi. Gli occhi di chi lotta non solo per sé ma anche per gli altri, per dimostrare che anche con tutte le difficoltà del mondo si può comunque fare la differenza".

Un romanzo da consigliare, magari anche nelle scuole.

"La mia più grande speranza è che i lettori si divertano tra misteri, cospirazioni, messaggi cifrati e operazioni che oggi ci sembrano impossibili. Poi, se pagina dopo pagina nascesse anche la curiosità per Milano e la sua storia, sarebbe sicuramente una soddisfazione in più".