ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Ghost, l’amore per sempre diventa un musical

Lo spettacolo, in arrivo al Teatro Arcimboldi, richiama il film cult. Nella parte di Patrick Swayze e Demi Moore, Mirko Ranù e Giulia Sol

“Ghost - Il Musical” arriva in teatro l’11 febbraio: una storia appassionante

Milano, 24 gennaio 2020 - Gli eroi sono tutti giovani e belli. E la prematura scomparsa di Patrick Swayze ha contribuito a trasformarlo in un’icona assoluta. Quella a cui Mirko Ranù dà voce e prestanza fisica nel nuovo allestimento italiano di “Ghost”, il musical costruito dall’ex Eurythmics David Stewart e da Glen Ballard sul blockbuster di Gerry Zucker arrivato nel ‘91 fino all’Oscar. Provato a Milano nei giorni scorsi, “Ghost - Il musical” debutta a domani a Bologna e arriva agli Arcimboldi dall’11 febbraio al primo marzo per poi toccare altre diciassette città, tra cui Bergamo l’8 marzo, Cassano Magnago il 10, Varese il 13, Como il 27 e Legnano il 28. "Quando arrivò nelle sale avevo solo tre anni, quindi l’ho scoperto alla televisione", spiega l’attore romano.

«Lo spettacolo richiama tantissimo la pellicola e quindi è un po’ come viverci dentro. Il confronto con Swayze è invitabile, ma per non rimanerne schiacciato, ho cercato di trovare una strada mia al personaggio di Sam Wheat. Le musiche, fra cui “Unchained melody” sono meravigliose e di grande aiuto ad entrare nell’anima e nel cuore dei protagonisti". Sulla scena la bergamasca Giulia Sol è Molly Jensen, interpretata sullo schermo da una sensualissima Demi Moore (prego ricordarsi la scena del vaso sul tornio), Thomas Santu è Carl, mentre Gloria Nyamekye Enchill, vestendo i panni della medium che funge da intermediario tra Sam e Molly, si accolla i panni cinematografici di Woopy Goldberg. Nel cast c’è pure una figura di riferimento del funk anni 70-80 quale Ronnie Jones, che interpreta il Fantasma dell’ospedale.

"Contrariamente a quanto raccontato da molti media, “Ghost” è un musical che non ha mai funzionato veramente; basta dare uno sguardo ai bilanci per scoprire che né a Londra né a Broadway è andato in attivo", spiega il regista Federico Bellone, che ha affidato la traduzione del testo a Franco Travaglio, le luci a Valerio Tiberi e gli effetti speciali a Paolo Carta. Regista associata Chiara Vecchi. "Quella di “Ghost” (506 milioni di dollari incassati al botteghino contro appena 22 di budget), (uno di più grandi successi commerciali degli anni Novanta - nda), infatti, è una storia che si presta ad essere teatrale, ma di altra natura rispetto alle mega produzioni broadwayane; così ho cercato di renderlo uno spettacolo di prosa, con musiche e numeri musicali, fedelissimo a quella storia che rimane il suo punto di forza.

La produzione spagnola, partita con qualche mese d’anticipo rispetto a quella italiana, sta funzionando molto bene, passando da un esaurito all’altro e questo significa, probabilmente, che abbiamo indovinato la chiave. Grazie al valore della sceneggiatura originale di Bruce Joel Rubin (autore di libretto e testi pure della versione per i teatri - nda), “Ghost” ha una storia molto più semplice da dirigere di tante altre produzioni cinematografiche, “Dirty Dancing” tanto per rimanere nel perimetro di Swayze, trasformate in musical di successo".