SIMONA BALLATORE
Cultura e Spettacoli

Cent’anni di Famiglia Meneghina: ecco Milano in 11mila volumi

Viaggio nella biblioteca di Palazzo Spinola che svela arte, sapori, vita economica e poesia della città

Alessandro Gerli, fondatore dell’Associazione culturale Biblioteca Famiglia Meneghina

Alessandro Gerli, fondatore dell’Associazione culturale Biblioteca Famiglia Meneghina

Milano – Undicimila volumi, Cinquecentine, editti e Grida accanto a pièce teatrali e ricette delle osterie seicentesche, dalla Mortadell di Tri Scagn alla Busecca della Goebba. "La matrice è Milano: qui tutto verte sulla città", premette Alessandro Gerli, fondatore dell’Associazione culturale Biblioteca Famiglia Meneghina - Società del Giardino.

"Per chiamarla con il suo nome bisogna trattenere il fiato", sorride accogliendoci in quel gioiellino custodito all’interno di Palazzo Spinola. E a passeggiare tra gli scaffali si trattiene nuovamente il fiato: c’è un tesoro accumulato in cent’anni, tanti sono gli anni della Famiglia Meneghina. Due le date di compleanno: 9 e 30 giugno. Per l’occasione nascerà anche un libro curato da Roberta Cordani, scrittrice ed esperta di camminate letterarie nella bellezza milanese.

Gerli, come ha inizio questa storia?

"Nove giugno 1924 la decisione; il 30 l’è stata batezada Famiglia Meneghina da 29 fondatori che firmarono quella che chiamai scherzosamente la ’Magna carta’. Nacque come club, un paio d’anni dopo iniziarono ad arrivare i primi volumi e prese forma la biblioteca. La Famiglia Meneghina cambiò tante sedi, la più importante - per 50 anni - fu Palazzo Turati, in via Meravigli 7. Nel 1989 lo sfratto e il trasloco nella palazzina di via Mozart del Portaluppi".

Cosa accadde poi?

"Per ragioni di sopravvivenza la Famiglia Meneghina si fuse con il Circolo Industriali Bridge. Per garantire l’attività portata avanti per 80 anni fondai nel 1994 l’Associazione culturale Biblioteca della Famiglia Meneghina insieme al professore Edoardo Teodoro Brioschi e ad alcune illustri figure della Milano di allora, come lo scrittore Carlo Castellaneta. Lo scopo principale era salvare la biblioteca: era stata ricoverata in un magazzino di mia proprietà, perfettamente ’inscatolata’, non si è persa una pagina. Ma non poteva essere fruita. Temevo che, in una situazione di difficoltà e poca chiarezza, la biblioteca andasse dispersa e con essa il patrimonio fondamentale sul quale si reggeva la storia della Famiglia Meneghina".

La svolta?

"Con il nostro principale mecenate: la Società del Giardino. Ci ospita a Palazzo Spinola dal ’98 e ha contribuito a salvare questa biblioteca, estremamente ricca nella sua varietà e considerata dall’universo bibliotecario come la più specializzata su Milano".

Cosa troviamo?

"La storia, il costume e l’arte di Milano; i suoi letterati - non solo in meneghino - abbiamo per esempio più di 150 volumi di letteratura critica sul Manzoni. La toponomastica, le Grida di epoca spagnola, ma anche libri di impresa che raccontano la vita economica della città e volumi che testimoniano il rinnovamento edilizio, pensiamo alla collinetta di San Siro sulle macerie di una città distrutta. Insomma, c’è la storia di Milano lato sensu , in tutte le sue forme e manifestazioni, anche sociali e associative. La Biblioteca Meneghina si è formata all’80% con donazioni e rappresenta un unicum: è una biblioteca privata ma aperta alla pubblica fruizione, su appuntamento".

Chi viene oggi?

"Ci sono persone ’grandicelle’ che hanno tempo, cultura e vogliono approfondire studi, personalità del mondo accademico, studenti e ricercatori".

Conservazione, consultazione, ma anche cent’anni di attività editoriale.

"È l’altro pilastro fondamentale della Famiglia Meneghina: credo non esista al mondo un ente, un club o un’associazione che abbia pubblicato 130 libri e 350 copie di rassegne, almanacchi, strenne e una perla come El nost Milan , rivista in bianco e nero di una bellezza spettacolare che pubblicavamo in 1.500 copie. L’attività editoriale continua. Roberta Cordani, già autrice di due almanacchi anche per noi, realizzerà un volume sui nostri cent’anni".

Quali sono i libri ai quali è più legato?

"Penso a un volume di grandissimo pregio, la Mediolanensis Patria Historia di Bernardino Corio con le sue annotazioni e alla raccolta del Guerin Meschino . Ho un debole pe r El nost Milan e mi fa piacere ricordare la storia della Letteratura dialettale milanese curata da Silvia Morgana per Salerno Editrice. Un’opera enciclopedica - in due tomi da 800 pagine - curata da una donna della Famiglia Meneghina nonché presidente onorario del nostro comitato scientifico. Un punto fermo che rimarrà nella storia della letteratura milanese per molti decenni".