Vogliamo tornare protagonisti di questo luogo

Pietro

Gagliardi*

La ripartenza fatica ad ingranare. È lentissima, batte in testa e fotografa un servizio taxi impegnato tra il 20 e il 30% rispetto ai livelli che hanno preceduto l’emergenza Coronavirus e il lockdown. Milano soffre l’assenza di fiere ed eventi legati agli affari, oltre che l’azzeramento del turismo che da Expo 2015 in avanti aveva subito un autentico boom capace di innescare un volano straordinario. Gli effetti negativi si fanno sentire soprattutto sui tassisti. L’auspicio è che, superato il periodo estivo, da settembre il sistema economico e sociale di Milano carburi e la ripresa si faccia più vivace. Nonostante il drastico ridimensionamento delle corse e degli incassi il settore taxi, diversamente da tanti altri settori, non ha ottenuto sostegni specifici e la categoria è stata dimenticata. Oggi i taxi si trovano a confidare negli appositi voucher attivati dal Comune di Milano a favore di medici e infermieri, persone con disabilità e over 75. Un modestissimo intervento pari a 450mila euro e valido solo sino a settembre che non risolverà affatto la grave crisi delle auto bianche nonostante l’offerta di un servizio comodo e soprattutto più sicuro rispetto a quello prestato dai mezzi pubblici. L’attesa è forte sul versante di Regione Lombardia il cui Consiglio martedì ha approvato una mozione che impegna la Giunta a disporre risorse a sostegno del settore. Un buon passo avanti anche se il documento varato non individua misure economiche, tempistiche e modalità d’intervento certi. I taxi efficienti e affidabili sono uno dei simboli positivi di Milano, devono essere messi in grado di tornare ad essere protagonisti della vita della città, per la città.

*Pietro Gagliardi

Delegato Taxi

Unione Artigiani

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