LAURA LANA
Cronaca

Violenza sulle donne. Sportelli e supporto. Raccolte 175 richieste

L’impegno de “Filo di Arianna“ a nord di Milano .

Uno scatto durante una manifestazione contro le violenze sulle donne

Uno scatto durante una manifestazione contro le violenze sulle donne

Da un lato gli sportelli di ascolto e sostegno per far emergere sempre di più un fenomeno spesso chiuso nelle mura domestiche. Dall’altro una rete costruita con tanti attori – dalle farmacie comunali alle onlus, dalle forze dell’ordine ai consultori – per dare un futuro alle donne vittime di violenza. È quello che sul territorio del Nord Milano fa “Il Filo di Arianna“ da gennaio, quando ha ottenuto il massimo del finanziamento previsto da un bando regionale.

Diverse le azioni previste, tutte volte al reinserimento lavorativo e all'empowerment delle donne vittime di violenza, perché "il rafforzamento dell’autonomia economica rappresenta uno degli strumenti per il reinserimento sociale attraverso formazione, conciliazione e lavoro". Il progetto risponde alle sempre crescenti richieste di aiuto e accompagnamento che ha visto ben 175 donne rivolgersi al centro antiviolenza: di queste 134 sono seguite e prese in carico dal centro Venus, attivo da un decennio a Cinisello Balsamo, dove c’è la sede principale all’ospedale Bassini, e nei due sportelli decentrati di Sesto San Giovanni e a Cologno Monzese.

Dai dati registrati dal servizio, la fascia di età più colpita è quella che va dai 31 ai 40 anni (28%). Quanto al livello di occupazione, il 54% delle donne che ha chiesto aiuto allo sportello è una lavoratrice (molte sono senza un contratto regolare) e il 29% risultano disoccupate o inoccupate. Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Bresso le città dell’hinterland che registrano il maggior numero di segnalazioni agli sportelli di ascolto, mentre il tipo di violenza registrata è soprattutto psicologica (46% dei casi arrivati), associata a quella fisica (25%) e a quella fisica ed economica (11%).

Il Filo di Arianna“ è rivolto espressamente alle vittime di violenza seguite dai centri antiviolenza da almeno 6 mesi: 32 sono state inserite nel percorso formativo, 20 nei percorsi di alfabetizzazione di base ed informatica e sono stati attivati 12 tirocini extracurricolari, grazie a 60 imprese coinvolte, che hanno accolto anche 8 inserimenti lavorativi.