Polizia nella zona dove è avvenuta la violenza a Milano
Milano, 1 ottobre 2018 - Mancava nelle banche dati il profilo genetico del romeno, fermato domenica dalla polizia, che il 21 settembre scorso, a Milano, ha rapinato e violentato una 70enne, sebbene fosse già stato arrestato nel 2009 per un altro stupro commesso a Genova. E così non c'è stata possibilità di avere un riscontro immediato e diretto tra le tracce biologiche relative all'ultima violenza e il Dna di quell'uomo già condannato per abusi. Gli investigatori, però, sono arrivati a lui grazie ad una complessa indagine e hanno dovuto, poi, effettuare un prelievo di nascosto al presunto violentatore seriale per avere una comparazione dei profili.
Come capita sepsso, l'assenza dei Dna di persone già arrestate o condannate per violenza sessuale, stando a quanto riferito in Procura, crea una difficoltà oggettiva e dei ritardi in questo tipo di indagini e si ripete spesso in casi di questo genere. Probabilmente, stando a quanto è stato spiegato, una decina d'anni fa il romeno, Sergiu Valerian Iepure, 42 anni, venne sì sottoposto a prelievo genetico con un tampone ma poi il suo Dna non venne estrapolato e archiviato. Questa secondo fase di elaborazione del Dna, è stato spiegato, molte volte non viene effettuata, perlomeno in tempi rapidi, anche per carenza di risorse. Tra l'altro, la Banca Dati Nazionale del Dna è di recente istituzione e l'inserimento dei profili è iniziato a fine 2017.
Nel frattempo, il romeno sarà interrogato nei prossimi giorni per rogatoria dal gip di Mantova (è stato fermato a Quistello, nel Mantovano) e successivamente sarà sentito anche dagli inquirenti milanesi (l'inchiesta è coordinata dal pm Gianluca Prisco e dall'aggiunto Letizia Mannella) che indagano per capire se abbia o meno commesso anche altre violenze rimaste irrisolte.