Vasche, la polemica è vibrante

Gli scavi per il bacino artificiale del Seveso fanno tremare muri e lampadari nelle case di Bresso

Migration

di Giuseppe Nava

Vetri e pavimenti che vibrano; lampadari che dondolano. Rumori forti "che ti fanno venire il mal di testa". E polveri di terre che sono accumulate a pochi metri dai balconi. La vita delle 600 famiglie che abitano tra i civici 37 e 43 di via Papa Giovanni XXIII è diventata un "vero e proprio incubo", da quando sono entrate in funzione le trivelle sul lato destro del Seveso, per la posa delle cosiddette palancole in grado di sostenere il terreno durante gli scavi. Non bastavano i camion che fanno la spola dalla zona nord del cantiere, lungo il corso d’acqua, fino all’ingresso di via Aldo Moro, dove scaricano la terra appena scavata. Dall’inizio della settimana, dall’alba fino al tramonto, i residenti dei vari palazzi del Supercondominio devono fare i conti con un altro insopportabile disagio: "C’è una vibrazione sorda che non risparmia i nostri palazzi, persino quello del civico 37 che è il più lontano dall’area di cantiere. – inizia Matilde Minella, portavoce del Comitato No Vasca e residente al numero 43 – Molti di noi sono chiusi in casa per il lockdown; stiamo convivendo tra rumori e vibrazioni mai provati prima, nonostante le finestre siano chiuse. Mai avremmo pensato di poter vivere una situazione così drammatica". I lavori per la costruzione della vasca di laminazione da 250mila metri cubici nel Parco Nord, sul terreno comunale di Milano ma a poche decine di metri dai caseggiati di via Papa Giovanni XXIII, proseguono a buon ritmo: "Da cronoprogramma le trivelle lavoreranno per circa tre settimane per realizzare il palancolato, che andrà più in profondità dello scavo – continua Minella – In tre mesi, come è cambiata la nostra vita: fino a luglio avevano un bosco da 4 ettari oltre il Seveso, ora vediamo questi alti macchinari con le trivelle, che stanno stravolgendo le nostre vite! Siamo sempre più preoccupati! Chiediamo a Regione Lombardia che faccia al più presto controlli nell’area". Subito i residenti si sono mobilitati, descrivendo la loro rabbia e postando i video delle vibrazioni delle loro case su Facebook; decine di e-mail sono state spedite al sindaco di Bresso, Simone Cairo, che martedì pomeriggio si è recato in via Papa Giovanni XXIII, costatando di persona la reale situazione che stanno vivendo le circa 2mila persone del Supercondominio: "Il Comune di Bresso ha sollecitato Arpa a monitorare il cantiere e le modalità con cui viene gestito. Tutti ci auguriamo che l’intervento di Arpa sia tempestivo" conclude il sindaco Cairo.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro