Obbligo vaccinale: "In Lombardia oltre 25mila senza documentazione"

L’assessore Gallera e i dati forniti dalle Ats: "Per gli alunni della scuola dell'obbligo scatteranno le procedure per le sanzioni"

Giulio Gallera è assessore regionale alla Sanità

Giulio Gallera è assessore regionale alla Sanità

Milano, 23 marzo 2018 - "Secondo gli elenchi forniti alle nostre Ats da 1.965 su 10.729 strutture scolastiche della Lombardia, tra asili nido, scuole materne, elementari, primarie e secondarie, sono complessivamente 25.599 i soggetti fino ai 16 anni (sono circa 1.500.000 i nati) che non hanno presentato la documentazione richiesta alla data del 10 marzo in virtù della legga sull'obbligo vaccinale. La scadenza riguardava chi aveva autocertificato a settembre e ottobre di essere in regola con le vaccinazioni e chi si era avvalso dell'autocertificazione della volontà di richiedere ai Centri vaccinali di effettuare le vaccinazioni".

A riferirlo è l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera in seguito ai dati forniti sino al 20 marzo dalle 8 Ats della Lombardia dalle strutture scolastiche interessate dalla legge di adempimento all'obbligo vaccinale."Dei 25.599 - spiega l'assessore - 77 sono gli alunni nella fascia fino ai 3 anni, 1.093 quelli fino ai 6 anni e 24.429 quelli della scuola dell'obbligo dai 6 ai 16 anni. Mentre per le prime due categorie la legge prevede che non possano frequentare fino a quando non si saranno messi in regola, per gli alunni della scuola dell'obbligo scatteranno le procedure per le sanzioni. Ora, comunque -ha sottolineato Gallera -, partiranno le verifiche da parte delle Ats sui nominativi comunicati per accertare la reale situazione. Da alcune analisi a campione gia' avviate dalle Agenzie tra i 25.599 inadempienti ci sarebbe, infatti, anche qualcuno che pur non avendo presentato la documentazione risulta invece gia' essere stato vaccinato".

"Ci auguriamo - ha concluso - che il numero si riduca ulteriormente. Regione Lombardia mettera' in atto, comunque, prima di giungere alle inevitabili sanzioni previste dalla legge, che possono andare da 100 a 500 euro, tutti gli strumenti necessari per tentare di convincere e far acquisire alle famiglie la consapevolezza che le vaccinazioni sono un atto responsabile da compiere sia per la salute dei propri figli che per il bene della comunità" 

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