Vaccinazioni all’Anffas "Torniamo a vivere"

Il sollievo dei famigliari degli ospiti, costretti a subire da mesi una traumatica interruzione delle attività

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di Francesco Pellegatta

Angoscia, inattività, depressione. L’ultimo anno, e in particolare i mesi della prima ondata, sono stati in molti casi devastanti per i ragazzi disabili e i loro genitori, impossibilitati a frequentare le attività dei centri diurni e costretti a interrompere ogni rapporto sociale. Ecco perché i vaccini finalmente disponibili rappresentano per i ragazzi di Anffas Abbiategrasso un "ritorno alla vita" dopo un anno di clausura, prima nelle proprie case e poi nel centro "Il Melograno", senza possibilità di uscire e incontrare altre persone. Insomma, per circa un centinaio di disabili, caregiver e parenti che hanno ricevuto la prima dose tra venerdì e sabato si può parlare di una vera fine dell’incubo. "Durante la prima ondata è stato un disastro – ha raccontato Marietta Canino, mamma di Catia -. Mia figlia si è chiusa in sé stessa e ho visto tanta tristezza. Dopo i primi giorni è subentrata la depressione. Quando è tornata qui era più serena e rilassata: il centro Anffas significa molto per noi. È diventata un’altra famiglia".

Le ha fatto eco anche Carla Davo, mamma di Jacopo ed ex operatrice socio sanitaria, che durante la prima ondata si è licenziata per restare vicina a suo figlio: "È stata pesantissima con Jacopo ma per fortuna mio marito mi ha aiutata molto. A maggio mio figlio ha avuto un crollo, ed è rinato quando il centro ha riaperto. L’Anffas è la sua vita e deve essere sostenuto. Non solo. Bisogna fare in fretta anche con gli assegni ai caregiver, perché il disabile non può essere totalmente a carico della famiglia". Ma ieri mattina, ad Abbiategrasso, c’erano anche il cantante Mario Tessuto, - celebre, tra le altre, per Lisa dagli occhi blu – e la moglie Donatella Pacchiarini. Il loro figlio Giancarlo, infatti, frequenta da anni Il Melograno: "Eravamo in crisi anche noi, tutto mi faceva paura, soprattutto durante la prima ondata – ha raccontato Donatella –. Vedevo mio figlio abbacchiato, eppure ci siamo sentiti aiutati da Anffas, che non ci ha mai lasciati soli. Giancarlo è un ragazzo bravo ma capivo le sue difficoltà. Qui fa tantissime cose, a casa meno. Anche il fatto di poterci vaccinare qui ad Abbiategrasso è stata una cosa bellissima".

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