Milano, 11 ottobre 2017 - È stata condannata a 12 anni di carcere per omicidio preterintenzionale Valentina Aguzzi, la 44enne che nel marzo del 2016 uccise il compagno, Mario Sorboli, colpendolo a una gamba con una katana, la spada giapponese dei samurai. Il colpo recise l'arteria femorale e l'uomo morì dissanguato nel giro di pochi minuti.
Lo hanno stabilito i giudici della Corte d'Assise di Milano. Il pm Silvia Arduini aveva chiesto una condanna a 14 anni, argomentando che l'imputata, quando ha lanciato la katana "non immaginava che l'uomo sarebbe morto, ma era accecata dalla rabbia e ha accettato le conseguenze di quel gesto, salvo poi pentirsene subito dopo". Per il pm, dunque, la donna andava condannata con l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale. I giudici hanno concesso le attenuanti generiche alla donna, che ha due figli di 26 e 13 anni da un precedente matrimonio, ma le hanno sospeso la potestà genitoriale. Una volta scontata la pena, la donna dovrà scontare anche tre anni di libertà vigilata.
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