Milano, boom di turisti: ma affari solo nelle vie dello shopping

I negozianti: gli acquisti non crescono come i visitatori. Ci salvano gli arabi in centro e sulle arterie. Previsione saldi: -5%

Turisti fanno shopping a Milano

Turisti fanno shopping a Milano

Milano, 20 agosto 2018 - Tre turiste vestite (casualmente) in verde, bianco e rosso hanno posato l’altro giorno ai piedi della Madonnina. Da dove venite? La domanda di rito. «Dalla Russia». Immagine di un’estate milanese che ha raccolto quest’anno, più ancora che in passato, viaggiatori in arrivo da mezzo mondo, innamorati dell’Italia e stregati da Milano. Boom a luglio, con un aumento del 5,4 per cento di stranieri in visita in città rispetto al 2017, come ha reso noto Palazzo Marino. E ad agosto, a sentire i negozianti delle arterie commerciali e del centro storico, la tendenza è stata la stessa. «Anche se abbiamo visto più turisti da zaino in spalla che da shopping, almeno nei primi giorni del mese», ragiona Alessandro Prisco, presidente di AscoDuomo che accorpa boutique e store del centro. «Ci salvano soprattutto i turisti dai Paesi Arabi».

E' d'accordo con lui il collega Gabriel Meghnagi, presidente di AscoBaires e responsabile della rete associativa di vie di Confcommercio: «In cima abbiamo gli stranieri in arrivo da Emirati Arabi ed Europa, dall’Oriente, dalla Russia». Manna dal cielo per le grandi arterie commerciali e le aree centralissime, in cui il viavai non si è mai arrestato. Sono le stesse mete gettonate dai milanesi rimasti in città o rientrati tra una vacanza e l’altra, il tempo di fare acquisti approfittando degli ultimi giorni di saldi o di passeggiare nella Milano d’agosto. Ma spostandosi, anche di pochi passi, la situazione si ribalta del tutto: «Deserto», chiosano i commercianti, non solo nei quartieri più periferici, dove è fisiologico un calo di presenze (e di acquisti) ad agosto, ma anche nelle strade che confinano con quelle più sfavillanti. Se i pedoni a spasso non mancano mai in corso Buenos Aires, lo stesso non si può dire ad esempio già per viale Tunisia, che è una sua traversa. «Alcuni commercianti del viale - sottolinea Meghnagi - hanno scelto di restare aperti, quest’anno, ad agosto, e si sono pentiti perché il passaggio è scarso. Mentre in zona Brera chi all’inizio era scettico si è ricreduto, anche se a fare acquisti sono in pochi, e solo turisti stranieri».

Stessa musica spostandosi in zona Duomo. «In piazza Diaz e dintorni il flusso di persone a spasso si abbassa. Non c’è paragone con l’area a ridosso della cattedrale, la Galleria e corso Vittorio Emanuele», aggiunge Alessandro Prisco. Intanto nei negozi il reparto “saldi” è quasi sparito del tutto. La stagione dei ribassi è agli sgoccioli, gli sconti superstiti arrivano anche al 70 per cento. Come sono andati gli affari? «Rispetto all’anno scorso - commenta Meghnagi - il segnale è leggermente negativo. A mio parere siamo su un 4, 5 per cento in meno». Prisco è allineato su questa valutazione. «Siamo partiti tardi e, purtroppo, quella settimana in più ha pesato - conclude Meghnagi -: non siamo più riusciti a recuperarla». Si riferisce alla data d’inizio saldi: 7 luglio. «Troppo tardi, siamo penalizzati», avevano protestato allora diversi esercenti. «Per l’anno prossimo cercheremo di correre ai ripari prima».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro