Turismo in crisi, appello al Governo : "Milano a rischio default senza aiuti"

Lettera di sette sindaci: la bozza del decreto è insufficiente, i mancati introiti devono essere compensati

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"Milano a rischio default senza aiuti del Governo sui mancati introiti da turismo". In una lettera indirizzata ai ministri Dario Franceschini (Beni culturali) e Roberto Gualtieri (Economia), sette sindaci, il milanese Giuseppe Sala ma anche i primi cittadini di Rimini, Venezia, Napoli, Firenze, Palermo e Roma rilevano che, dopo aver letto ieri la bozza del “Dl Rilancio’’ preparato dal Governo, "purtroppo constatiamo che le richieste avanzate dai nostri assessori al Turismo in merito al sostegno per il settore, e in particolare quelle a favore dei Comuni a più alta vocazione turistica che più degli altri si trovano adesso in uno stato di crisi finanziaria e sociale, non sono state accolte".

Il documento sottolinea che "i territori che amministriamo hanno fino ad ora basato il proprio tessuto economico e i propri bilanci sulle entrate derivanti dal turismo, con livelli occupazionali legati a questo settore pari anche al 20-25% del totale. L’applicazione di questo decreto, se approvato nella versione attuale, porterà non solo alla perdita di migliaia di imprese e posti di lavoro con una crisi sociale senza precedenti, ma anche ad una diminuzione dei servizi essenziali che non riusciremo più a garantire a cittadini e ad imprese".

Tra gli esempi si rileva che nelle bozze che circolano sul Dl in oggetto, non viene fatto "alcun riferimento, contrariamente a quanto richiesto, al ristoro dell’imposta di soggiorno"in un fondo aggiuntivo rispetto a quello dei tre miliardi di euro concordato con Anci. Il mancato incasso di queste imposte avrà come conseguenza il blocco di molti servizi essenziali e l’impossibilità di andare incontro alle richieste delle imprese che chiedono una sospensione dei tributi locali quantomeno per il periodo di chiusura delle attività".

Lo scorso 15 aprile l’assessore al Bilancio Roberto Tasca ha ipotizzato che, almeno stando alle prime indicazioni, difficilmente le frontiere internazionali si riapriranno "fino alla fine del 2020 e forse anche a 2021 inoltrato", dunque "a questo punto credo sia difficile che gli 11,5 milioni di turisti che avevamo nel 2019 possano tornare velocemente in Italia". E il crollo dei turisti significa Milano a rischio default, se il Governo non darà una mano alle città turistiche.

M.Min.

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