Maxi truffa sul "bonus facciate": scatta il sequestro da 48 milioni

Credito fiscale con fatture per lavori mai eseguiti. Indagati due imprenditori e l’amministratore di 4 condomini

Guardia di finanza (repertorio)

Guardia di finanza (repertorio)

Milano -  Maxi sequestro da più di 48 milioni legato a una possibile truffa sul “bonus facciate“. Il Nucleo di polizia economico-finanziaria delle fiamme gialle lo ha eseguito nell’ambito di un’inchiesta del pm Monia Di Marco e del procuratore aggiunto Maurizio Romanelli. Al centro della vicenda c’è la possibilità, prevista dalle norme del decreto “rilancio“ del 2020, di ottenere uno sconto fiscale del 90% sulla spesa sostenuta per il rifacimento delle facciate di un condominio. “Sconto“ che ha la forma di un credito d’imposta e che il condominio può anche cedere ad una banca. La presunta truffa riguarda per l’appunto "false cessioni di crediti di imposta", nel senso che i lavori in realtà non sarebbero mai eseguiti in quattro condomini milanesi.

Il sequestro preventivo è stato convalidato dal gip Alessandra Di Fazio. Nell’inchiesta sono indagati i due legali rappresentanti della Effegici srl, società che si occupa di ristrutturazioni edili, e l’amministratore dei quattro condomini di via Laurana, di viale Suzzani, via Tavazzano e via Tago. Ad accorgersi del presunto maxi raggiro, stando a quanto si legge nel provvedimento del gip, sono stati alcuni condomini, che hanno "scoperto, tramite visura del proprio cassetto fiscale" di essere "beneficiari di crediti di imposta ceduti alla ditta Effegici" su "lavori di rifacimento facciata" del palazzo di via Laurana. Lavori, scrive il gip, "in realtà mai eseguiti, né deliberati dall’assemblea condominiale". Sia i responsabili della società che l’amministratore dei palazzi in questo modo, per l’accusa, hanno intascato i "benefici economici connessi alla cessione dei crediti di imposta".

Con quel trucco , l’Effegici srl avrebbe così ottenuto "le false cessioni di credito di imposta - si legge nel decreto del gip - apparentemente effettuate in favore della società dagli ignari proprietari delle unità abitative".. Stando agli atti, però, i presunti truffatori non sono riusciti a "monetizzare" i crediti "attraverso successive cessioni ad istituti di credito" e ciò per "plurime denunce presentate dai proprietari delle unità abitative e dalle segnalazioni degli stessi". Tanto che la stessa società, poi, il 2 e 3 dicembre scorso avrebbe effettuato le "retrocessioni" dei crediti di imposta "a favore dei singoli complessi condominiali". Sono stati sequestrati ora, infatti, tutti i crediti di imposta, per un valore di oltre 48 milioni di euro, di cui risultano ancora titolari i quattro condomini.

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