Tribunale Ue dei brevetti Sala: "La sede a Milano è una questione politica Ora tocca al Governo"

Il sindaco: la decisione sulla terza sezione non dipende dagli enti locali

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di Massimiliano Mingoia

Il rush finale si avvicina e Milano vuole cogliere la palla al balzo e conquistare la terza sede del Tribunale dei brevetti dell’Unione europea, chiamato Tribunale unificato dei brevetti (Tub). Le due sedi già assegnate, la francese Parigi e la tedesca Monaco di Baviera, vorrebbero inglobare anche le competenze che erano state inizialmente assegnate a Londra – i contenziosi brevettuali dei settori della chimica-farmaceutica e della metallurgia – prima che la metropoli inglese, per effetto della Brexit, si autoeliminasse dalla partita del Tub.

Milano punta a prendere il posto di Londra, ma non sarà facile, perché Francia e Germania puntano a spartisti le spoglie britanniche. Il tempo, intanto, stringe. Il 1° giugno entrerà in funzione il sistema brevettuale e il relativo Tribunale europeo. Dal 1° marzo partirà la fase transitoria di preparazione (detta sunrise period). Mancano solo dieci giorni. Ieri a Bruxelles, a margine del Consiglio Affari Esteri della Ue, il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha parlato con il ministro degli Affari esteri francese Catherine Colonna proprio della terza sede del Tub a Milano. L’esito del colloquio è rimasto riservato. Il sindaco Giuseppe Sala, dal capoluogo lombardo è partito in pressing, sollecitato dai cronisti a margine di un appuntamento nella sede della Croce Rossa: "La sede del Tub a Milano? Ci speriamo. Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. Non ho sentito Tajani. Il tema è: se e come arriverebbe la terza sede a Milano. Ci sarà un tentativo delle altre due sedi di tenersi parte delle competenze".

Il primo cittadino si riferisce alle competenze sopracitate, che sarebbero state di Londra se l’Inghilterra non fosse uscita dall’Unione europea. Sala sottolinea che il caso Tub "è solo e puramente una questione politica. Spero che il nostro Governo dia una mano, ne sono certo. Stanno facendo il possibile. A questo punto è poco nella mani di noi che localmente abbiamo preparato tutto il dossier". Sempre in tema di Ue, il numero uno di Palazzo Marino ha annunciato che "domani (oggi, ndr) andrò a Bruxelles guidando una piccola delegazione del C40: incontreremo la commissaria europea per l’Energia per chiedere più fondi diretti alle città e più attenzione alla possibilità di fare dei programmi per rimettere in sicurezza l’energia di tanti palazzi, un programma adatto a Milano, ma non solo".

Ultimo tema: la cancellazione del superbonus del 110% da parte del Governo. Il sindaco non è sorpreso dalla scelta: "Mi sembra inevitabile, ma come e con quanta rapidità ci si arriva, è da vedere. Bisogna tutelare tutti i procedimenti aperti, ma questo i membri del Governo lo sanno, anche se all’interno dell’esecutivo non ci sono visioni comuni. La coperta è sempre corta"

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