ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Stop allo sci, l'amarezza dei negozi di articoli da montagna

I commercianti non vedono più la luce in fondo al tunnel: proprio ora che stavamo cominciando a ingranare

Molti negozi pensavano di recuperare le perdite dei mesi scorsi

Milano, 15 febbraio 2021 - Prima, in giornata, le avvisaglie, con la doppia bocciatura alle riaperture delle piste da sci targata Walter Ricciardi e Comitato Tecnico Scientifico. Poi in serata la “tegola”, con il provvedimento del ministro della Salute Roberto Speranza che ha vietato lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo. Per i negozianti milanesi che vendono articoli legati agli sport di montagna una terribile doccia fredda che raffredda la ripresa degli affari avvenuta la scorsa settimana. Dal 10 febbraio, quando il presidente Attilio Fontana ha firmato l’ordinanza per riaprire gli impianti di risalita della Lombardia (era prevista da oggi fino al 31 marzo pur con una capienza ridotta), erano arrivati segnali incoraggianti.

"Alla domanda di ciaspole, ramponcini e calzature si è aggiunta quella di abbigliamento tecnico e sci, incluso il noleggio per i piccoli" spiegano da Df Sport Specialist in via Palmanova. "C’è stato un sensibile aumento sia per l’acquisto che il noleggio di abbigliamento tecnico e attrezzatura. Almeno 30 richieste solo sabato, ho dovuto persino posticipare la chiusura di mezzora" conferma Antonio Calabrò, responsabile di Roberto Sport Milano Sci di via Fontanelli, dotato anche di un laboratorio per la manutenzione di sci e tavole. Per l’acquisto di sci, scarponi e bastoncini di medio livello si parla di un esborso di "900 euro".

Chi vuole spendere meno si butta sul noleggio "per cui abbiamo fatto un’offerta: 75 euro per gli adulti con la possibilità di tenere con sé l’attrezzatura fino a maggio. Tutto per recuperare qualcosa in una stagione dove ho registrato l’80% della perdita di fatturato e, al momento, nessun ristoro" spiega Calabrò. Oggi sarebbero dovuti rientrare anche due dipendenti ancora in cassa integrazione ma è tutto slittato. "Dalla rabbia non ho neppure mangiato" dice il sales manager. "Io il sangue amaro me lo sono già fatto nei mesi scorsi, i più importanti per lo sci, quando si sono tenuti fermi i comprensori.

La stagione invernale era già compromessa e ormai per recuperare dovremo aspettare la prossima" afferma Lino Bombara, titolare di “Fase 2 Sport” di via Lorenteggio, specializzato anche nell’usato. Rimangono due partite aperte: quella dei "ristori adeguati" e la reazione della clientela. "Sono sicurissimo che adesso ci saranno clienti che torneranno in negozio, per chiedere il rimborso del noleggio. E qui sarà necessario trovare un compromesso. Scontentare i clienti, in un’epoca in cui basta un brutto commento sui social per rovinarsi la reputazione sul web, non è consigliabile". Una bella gatta da pelare.