BARBARA CALDEROLA
Cronaca

"Stop al mattone, tuteliamo il suolo"

Legambiente chiede un tavolo allargato per la Martesana: rischiamo di essere travolti dalle logistiche

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di Barbara Calderola

"Stop al mattone, serve subito un tavolo allargato a tutta la Martesana per non sprecare altro suolo. La siccità deve insegnarci qualcosa. Dobbiamo programmare, o saremo travolti dalla logistica – è l’appello di Legambiente Adda-Martesana ai sindaci –. Non pensate solo al vostro orticello e ai milioni di oneri in cambio di costruzioni, ma al futuro dei nostri figli". È quasi un grido disperato quello degli attivisti che alla fine delle vacanze si augurano "di trovare terreno più fertile per questi problemi di quanto non sia avvenuto sinora". Giuseppe Moretti guida la cordata verde e punta l’indice sull’abbraccio mortale fra "concessioni e bilancio. Bisogna allargare lo sguardo e governare il fenomeno insieme e non relegarlo all’interno dei singoli confini. Altrimenti, rischiamo grosso". Una battaglia portata avanti fra ricorsi e manifestazioni: biogas a Masate, trituratore a Cernusco, "ma l’elenco delle situazioni critiche è lungo e non è certo finito qui – aggiunge Moretti – dobbiamo cambiare rotta per il bene di tutti, se non vogliamo soffocare senza più un metro di verde". Nel quadrante Nord-Est dell’hinterland, lungo le direttrici veloci – Teem-Brebemi-A4 –, lo stoccaggio di merci sta occupando i terreni vergini rimasti. Le piattaforme dove ogni giorno arrivano decine di tir in viaggio da Sud a Nord e da mezza Europa svettano con le loro sigle a caratteri cubitali in mezzo alla campagna. L’ultimo caso nella culla di Leonardo, a Vaprio, dove gli ecologisti da mesi denunciano "i quasi 15 campi da calcio in cemento in arrivo al seguito di Lidl. Il colosso tedesco dei discount realizzerà un magazzino sulla provinciale 525: 125mila metri quadrati". "Non è che il simbolo di quanto sta avvenendo in tutta l’area, interventi slegati uno dall’altro che uniti su una cartina sono un’ipoteca pesante sul futuro – spiega l’associazione –. Per questo chiediamo ai Comuni una riflessione condivisa". E se i sindaci faranno spallucce, i volontari sperano che sia la magistratura a fermare l’emorragia. Secondo i dati del Politecnico di Milano un terzo delle 3.393 aree dismesse in Lombardia, pari a quasi 5mila ettari spalmati in 650 centri, sono nel Milanese, "Un valore pari a 10 volte la superficie degli insediamenti logistici realizzati nell’ultimo decennio, circa 5 milioni di metri quadrati coperti". "Un patrimonio da proteggere da nuovi appetiti".

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