Milano, 27 gennaio 2025 – Due professionisti stimatissimi. Le loro firme sono in calce a una serie di interventi edificatori in tutto il mondo. E le loro voci sono ascoltate per autorevolezza e competenza in numerosi dibattiti urbanistici sugli sviluppi di Milano, la città dove si fonda la loro attività professionale.

Stefano Boeri e Cino Zucchi, architetti, sono ultimamente finiti all’attenzione dell’opinione pubblica per un’ombra gettata sul loro operato. I due, infatti, sono indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione della Beic, la Biblioteca europea di informazione cultura, che dovrebbe vedere la luce entro il 2026 nella zona di Porta Vittoria. È di oggi, lunedì 27 gennaio, la notizia che per i due la procura di Milano ha chiesto gli arresti domiciliari.
Chi è Stefano Boeri

Stefano Boeri, classe 1956, si laurea nel 1980 al Politecnico di Milano. Nel 1989 consegue il dottorato di ricerca in Pianificazione territoriale all’Istituto universitario di Architettura a Venezia.
È professore ordinario di Urbanistica al Politecnico, ma ha insegnato come ospite in diversi atenei europei. Gli incroci fra urbanistica, politica e sviluppi sociali sono da sempre uno dei suoi interessi principali. Nel 1993, seguendo questo filone, fonda Multiplicity, un’agenzia di ricerca che coinvolge artisti, fotografi, analisti e indaga le relazioni tra geopolitica e urbanistica.
Ha pubblicato diversi libri di architettura e Urbanistica. Ha diretto Domus e Abitare, due delle riviste del settore più importanti d’Italia. Dal 2018 è presidente della fondazione Triennale. Ha ideato e diretto diversi festival e progetti dedicati ad architettura e urbanistica: Festarch a Cagliari e Perugia, Geodesign a Torino, Sao Paulo calling in Brasile e lo Shanghai Urban Space Art Season in Cina.
Nel 1999 fonda Boeri Studio, insieme a Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra. Nel 2008 tocca a Stefano Boeri Architetti seguito, nel 2014, dalla sezione cinese Stefano Boeri Architetti China. Il suo progetto “signature” è sicuramente il Bosco Verticale, primo prototipo di edificio residenziale rivestito da oltre 700 alberi e 20.000 piante. Il complesso, due palazzi verticali a torre, si trova nella zona del quartiere Isola a Milano. Ha “figliato” interventi analoghi a Losanna, Utrecht, Eindhoven e Nanjing.
In politica, è stato assessore comunale alla Cultura Moda e Design del Comune di Milano dal 2011 al 2013, per la giunta di centrosinistra guidata da Giuliano Pisapia. In questa esperienza ha lanciato le rassegne Bookcity e Piano City, ma ha anche promosso la creazione del Museo della Pietà Rondanini di Michelangelo al Castello Sforzesco.
Chi è Cino Zucchi

Nato a Milano nel 1955, nel 1978 consegue il Bachelor of Science in Art and Design al Massachusetts Institute of Technology. L’anno dopo si laurea al Politecnico di Milano, università in cui è professore ordinario di Composizione architettonica e urbana.
Autore di articoli e libri di teoria architettonica e urbana (compreso un approfondimento sui cortili milanesi fra il 1535 e il 1706), ha partecipato a varie edizioni della Triennale di Milano e della Biennale di Architettura di Venezia, dove ha curato il Padiglione Italiano nel 2014. È componente del comitato scientifico della XXI Triennale 2016, del MAXXI di Roma, dell’Enciclopedia Treccani e del Miarch festival.
Con il suo studio CZA (Cino Zucchi architetti), fondato nel 1978, ha firmato numerosi progetti importanti in giro per il mondo: tra i più noti, quelli della ex Junghans a Venezia (vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali), dell’ex Alfa Romeo – Portello Nord e della Corte Verde a Milano; il master plan per Keski Pasila a Helsinki, il Museo dell’Auto e della nuova sede Lavazza a Torino, gli HQ Salewa a Bolzano.