
Controlli incrociati di polizia, carabinieri e guardia di Finanza in piazza Duca D’osta (Davide Canella / Ansa)
La continua rincorsa alla prossima emergenza porta a cercare sempre nuovi argomenti da scandagliare sul fronte sicurezza e ad archiviare rapidamente quelli che fino a qualche settimana fa tenevano banco nel dibattito pubblico. Così ritrovarsi a ragionare sul bilancio dei primi 5 mesi dell’operazione "Alto impatto" in Stazione Centrale, concordata a dicembre dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dal sindaco Giuseppe Sala e tradotta in controlli bisettimanali dal prefetto Renato Saccone, sembra quasi un esercizio superfluo.
E invece quei numeri sono lì a testimoniare, secondo chi li ha illustrati ieri a Palazzo Diotti, che serve tempo per risolvere questioni complesse e che nel medio periodo l’approccio repressivo deve essere affiancato da una strategia che punti a rendere più viva una zona problematica, consapevoli d’altro canto che un luogo che ogni giorno è frequentato da milioni di persone attira inevitabilmente l’attenzione di chi vuole rubare, rapinare e molestare.
Ecco alcuni dati: 47 servizi dal 16 gennaio, ampliando via via la mappa delle strade da monitorare sui quattro lati; 72 arrestati e 915 denunciati; quasi novemila unità impiegate tra agenti, carabinieri, finanzieri, ghisa e altri enti; 101 lavoratori in nero o irregolari intercettati negli esercizi pubblici; 1.735 sanzioni per un ammontare complessivo di 1,27 milioni.
Il conto dei reati nel periodo gennaio-maggio 2023 dice che i numeri sono calati rispetto all’epoca pre-pandemia (-27,2%), ma sono aumentati del 5,1% rispetto al 2022 (da 1.166 a 1.225). Un trend in altalena che si ritrova se ci concentriamo sui furti (518 furti contro i 404 del 2022 e gli 885 del 2019), ma che fa da contraltare alla statistica sulle rapine: 53 nel 2023 contro le 52 del 2022 e le 24 del 2019.
Cifre a parte, per dirla con le parole di Sala, se fino a qualche anno fa ci si confrontava con una “criminalità di professionisti, come ad esempio grandi rapine e grandi reati di violenza, oggi invece il disturbo ai cittadini è dato molto dall’enorme disagio che c’è in giro, di persone con problemi mentali, drogati o alcolizzati". E quello che accade nell’area della stazione "è una rappresentazione di tutto ciò". Aggiunge Saccone: "In generale a Milano c’è il tema del dopo Covid che ci restituisce su strada una maggiore aggressività, abbiamo una forte riduzione di alcuni reati, i furti in appartamento e così via, mentre invece c’è un’aggressività su strada che spaventa, ci sono persone alterate, con disturbi".
Discorsi che fanno da premessa ai progetti della fase due, da finanziare con fondi (la previsione di spesa è di circa 1,2 milioni di euro) già chiesti al Viminale e da mettere in campo con l’aiuto del Terzo settore: 425mila euro da usare tra luglio 2023 e luglio 2024 per un servizio di accoglienza a bassa soglia per senza fissa dimora, con 40 posti aggiuntivi; 400mila tra settembre 2023 e giugno 2024 per contrastare bivacchi e accattonaggio; 175mila da ottobre 2023 a dicembre 2024 per riempire in maniera continuativa piazza Duca d’Aosta di attività aggregative, ludiche e sportive; e 238.930 euro per le unità mobili di strada, con la presenza di operatori specializzati in psichiatria ("Per prevenire e rispondere al disagio") e in dipendenze da alcol e droga.