Sesso con una 14enne al Naviglio Martesana, scarcerato l'uomo arrestato dalla polizia

Secondo il pm la ragazzina sarebbe stata consenziente e dunque l'arresto è avvenuto fuori dai requisiti previsti dalla legge

Un arresto della Polizia

Un arresto della Polizia

Milano, 30 agosto 2018 - L'atto di polizia giudiziaria "è avvenuto fuori dai casi previsti dalla legge". Con queste motivazioni il pm di Milano Francesco Cajani ha disposto l'immediata liberazione di un uomo di 40 anni dello Sri Lanka, che nella notte tra martedì e mercoledì era stato arrestato dalla polizia perché accusato di aver abusato di una ragazzina di 14 anni vicino al Naviglio Martesana.

Nell'audizione protetta della minorenne, disposta dallo stesso pm, è emerso, infatti, che tra l'uomo e la ragazzina ci sarebbe stato un rapporto consensuale e la minorenne ha già compiuto i 14 anni (al di sotto dei 14 anni si configura la violenza sessuale). La clinica Mangiagalli, tra l'altro, non ha riscontrato alcun segno di lesioni o di violenza. Da qui la decisione del pm di disporre la liberazione dell'uomo, spiegando che l'arresto è avvenuto fuori dai requisiti previsti dalla legge. Secondo quanto avevano ricostruito gli agenti della Questura di Milano, due notti fa la ragazzina era scappata, per l'ennesima volta, da una comunità a cui era affidata. Aveva preso un autobus ed era arrivata in via Padova dove aveva incontrato un gruppo di cittadini cingalesi con i quali aveva comperato delle pizze e delle birre. Con uno di loro, poi, era andata lungo il Naviglio Martesana e si era appartata e poche ore dopo era andata da suo padre, al quale aveva raccontato di aver subito una violenza. L'uomo, poi, era stato arrestato dalla polizia dopo indagini anche sul suo cellulare. Il pm, tuttavia, ha disposto subito l'audizione protetta della minorenne e ha acquisito il referto del centro soccorso violenze della clinica Mangiagalli, che non ha evidenziato lesioni sulla 14enne. E anche dal suo racconto è emerso che con l'uomo avrebbe avuto un rapporto consensuale. Nessuna violenza o minaccia, dunque, secondo gli inquirenti, né alcun abuso delle condizioni di inferiorità fisica e psichica che avrebbe giustificato l'arresto.

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