BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Scuola chiusa per Ramadan. I 200 prof: ci sentiamo aggrediti: "Nessuno ci tutela dall’onda di odio"

La lettera dei docenti di Pioltello: indignati per la strumentalizzazione, difendiamo la scelta del dirigente. La vicepreside chiede l’intervento di Mattarella. E Valditara: "Non accetto che sia attaccato un preside".

Scuola chiusa per Ramadan. I 200 prof: ci sentiamo aggrediti: "Nessuno ci tutela dall’onda di odio"

Scuola chiusa per Ramadan. I 200 prof: ci sentiamo aggrediti: "Nessuno ci tutela dall’onda di odio"

PIOLTELLO (Milano)

Si sentono "aggrediti" dallo Stato. I 200 docenti dell’Iqbal Masih di Pioltello, al centro delle polemiche dopo la decisione di chiudere la scuola il 10 aprile per la festa di fine Ramadan, chiedono "rispetto" e anche di "abbassare i toni". Tutti hanno firmato una lettera per spiegare che la loro "non è una scelta politica", "l’integrazione e l’intercultura nel nostro contesto sono reali, la convivenza è serena, nessuno si sottomette" e loro non sono "docenti che lavorano solo per lo stipendio".

"Chi sceglie di rimanere in città – aggiungono – lo fa con l’anima e con il cuore perché sa che stare in questo contesto comporta sacrifici quotidiani". "Non meritiamo questo trattamento, non abbiamo proposto al Consiglio di istituto un giorno di vacanza in più per riposarci, vorremmo poter insegnare serenamente e che non fosse necessario fuggire o districarsi tra telecamere a caccia di commenti. Lasciateci fare scuola".

In un passaggio anche il punto attorno al quale ruota il caso: "Crediamo che fare lezione con metà degli alunni in classe non sia fare lezione, le attività andrebbero comunque riprese, riteniamo sia necessario sospendere la didattica del giorno in cui metà dei ragazzi è assente". A decidere saranno, come 10 mesi fa, gli organi collegiali dell’istituto, convocati per lunedì come conseguenza della presa di posizione dell’ex provveditorato che chiedeva alla scuola un passo indietro. Insieme alla nota che parlava di "talune irregolarità", è arrivata anche una lettera formale e riservata al dirigente nella quale sembra che i motivi della contestazione "a seguito di attività ispettiva" non siano specificati. Ma il preside Alessandro Fanfoni ha scritto ai componenti del consiglio parlando della necessità "di rivedere il calendario sulla base delle anomalie riscontrate dell’Ufficio scolastico regionale".

Il clima resta teso, la senatrice del Pd Simona Malpezzi annuncia un’interpellanza urgente "per conoscere quali siano questi problemi ed evitare così che altri ci incappino", mentre per i presidi della Flc-Cgil "le esternazioni del ministro Giuseppe Valditara sono inaccettabili, come le pressioni per la modifica del calendario". Ed è proprio il responsabile del dicastero di viale di Trastevere a tornare sulla vicenda. "Non posso accettare che qualcuno insulti o minacci un preside – ha detto parlando dell’attacco social al direttore dell’istituto –. Ho già detto chiaro che è sintomo di inciviltà. Dunque al preside della scuola Iqbal Masih e ai suoi docenti va la mia solidarietà". "Ma c’è anche chi ha cercato di strumentalizzare l’operato degli uffici del ministero in modo scomposto e indegno. Si è arrivati a parlare di razzismo e di islamofobia. Parole gravi". A chiudere un’altra giornata convulsa, la vicepreside, Maria Rendani, che invita Sergio Mattarella "a farci visita". "Solo il presidente può mettere fine a questa triste storia". Due anni fa il capo dello Stato l’aveva nominata cavaliere per il lavoro in classe durante il Covid.