Milano, sassate contro l’autobus dei bambini. Presi due minori: "Era un gioco"

Tiro al bersaglio dal Parco Portello

Il luogo dal quale i ragazzini lanciavano sassi ai mezzi in corsa

Il luogo dal quale i ragazzini lanciavano sassi ai mezzi in corsa

Milano, 6 luglio 2019 - «Potevate ammazzare qualcuno. Vi rendete conto di quello che avete fatto?». Nessuna reazione. I due ragazzini, come niente fosse, si incamminano giù per la montagnetta del parco Portello senza proferire parola, in attesa dell’arrivo dei carabinieri. A una trentina di metri da lì, è parcheggiato lungo il marciapiedi il pullman che stava portando una comitiva di bambini in gita: l’ultimo vetro sul lato sinistro è andato in frantumi, colpito in pieno da un sasso delle dimensioni di un pugno; per fortuna quello interno ha retto all’urto, proteggendo i piccoli passeggeri. Tragedia sfiorata mercoledì mattina in viale Renato Serra, con due minorenni incensurati denunciati dai militari del Nucleo Radiomobile per danneggiamento aggravato e getto di cose pericolose. Ecco la ricostruzione.

«Eravamo appena partiti dalla nostra sede di via Gallarate – racconta Lucio Rivera, presidente dell’associazione sportiva legata all’oratorio della parrocchia di Santa Cecilia – e ci stavamo ancora sistemando per il viaggio verso Spotorno, in Liguria, per una bella giornata al mare. All’altezza del parco Portello, abbiamo sentito un botto e ci siamo voltati di scatto: il vetro esterno era completamente rotto, e a terra abbiamo visto un sasso». A quel punto, prosegue Rivera, «ho detto all’autista di fermarsi immediatamente per capire cosa fosse successo: i trenta bambini, di età compresa tra i 6 e i 14 anni, non si sono subito resi conto del pericolo corso e sono rimasti tranquilli. Uno degli accompagnatori ha urlato “Li ho visti, hanno lanciato la pietra dalla montagnetta”». Cioè dalla collinetta a spirale che sormonta l’area verde all’angolo tra viale Serra e viale De Gasperi. Così due educatori sulla ventina sono subito scesi dal pullman e di corsa si sono diretti verso il parco, a caccia dei vandali. «Pensavano di dover inseguire qualcuno – spiega Rivera – e invece si sono ritrovati davanti due ragazzini tranquillamente seduti nell’erba, che quasi li stavano aspettando...». «Vi rendete conto di quello che avete fatto?», la domanda. Zero risposte. Poi la frase: «Non abbiamo tirato solo quella...». In effetti, sull’asfalto di viale Serra c’erano altri tre-quattro sassi, e pare che uno abbia pure colpito un’auto di passaggio, che però ha proseguito regolarmente la marcia.

«Nel frattempo sono arrivati i carabinieri, nel giro di pochissimi minuti: sono stati gentilissimi con noi e con i bambini – tiene a sottolineare Rivera –. Alla fine, siamo riusciti a ripartire per Spotorno con un altro pullman: siamo arrivati lì a mezzogiorno e mezza e alle 17 siamo ripartiti. Quei ragazzi ci hanno rovinato la giornata, ma la cosa più importante è che non si sia fatto male nessuno: abbiamo rischiato tantissimo, solo all’arrivo dei militari i bambini si sono accorti di quanto fosse grave la situazione». Gli autori del lancio, un quindicenne e un diciassettenne residenti non lontano dal parco, sono stati denunciati a piede libero e rimandati a casa dai genitori. «Era soltanto un gioco», si sarebbero giustificati senza troppa convinzione con gli investigatori. Un gioco che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche.

 

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