Covid, sanitari non vaccinati: in arrivo altre 2.300 sospensioni

Tra Milano e Lodi partite circa 450 lettere per medici e infermieri dipendenti di strutture pubbliche e private. Quasi duemila riguarderanno extra-ospedalieri

Il corteo Non Green pass No Vax di sabato a Milano

Il corteo Non Green pass No Vax di sabato a Milano

Milano - Negli ambienti no vax se ne parla da giorni: sta arrivando l’ultima infornata di sospensioni agli operatori sanitari che ancora non hanno assolto l’obbligo di vaccinarsi contro il coronavirus (e contribuire così a proteggere, oltre che se stessi, i pazienti di cui dovrebbero prendersi cura) introdotto ormai lo scorso 1° aprile, senza averlo giustificato con un motivo valido. A quanto Il Giorno apprende, tra il Milanese e il Lodigiano entro una settimana il semaforo rosso sarà scattato per circa 2.300 operatori sanitari.

Le prime quasi 450 lettere di accertamento dell’Ats sono già partite per poco più di cento medici e poco più di trecento infermieri che risultano dipendenti di strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private accreditate. Le altre poco meno di duemila, nei prossimi giorni, riguarderanno personale fuori struttura, compresi pensionati, persone che non esercitano la professione o la esercitano a gettone o da liberi professionisti; oltre 700 sono medici, circa 500 infermieri, poi ci sono farmacisti, psicologi, fisioterapisti, tecnici, biologi, chimici, ausiliari e altri operatori nell’ambito della sanità e della veterinaria. In questa seconda infornata rientrano i sanitari per i quali non era disponibile un indirizzo di posta elettronica certificata: il doppio sollecito a vaccinarsi è stato inviato loro per raccomandata, l’ultima ricevuta in agosto.

Altri circa 900 operatori che avevano una Pec (di cui meno di cinquanta tra medici e infermieri dipendenti di strutture di cura) erano stati sospesi tra fine luglio e agosto; e tra loro, a quanto si apprende, alcune centinaia sono già state riammesse al lavoro, dopo aver deciso di vaccinarsi fuori tempo massimo. Pentimenti tardivi che sotto Ferragosto hanno comportato qualche attesa, denunciata dai sindacati, perché la procedura stabilita dalla legge per le sospensioni senza stipendio dei sanitari no vax (inizialmente fino al 31 dicembre 2021, ma lo stato d’emergenza è stato prorogato a marzo 2022) è anche più complicata di quella contestata dai presidi per i controlli del green pass al personale scolastico: è l’Ats, in base agli elenchi che le vengono forniti, a dover inviare il doppio sollecito, raccogliere e vagliare la documentazione eventualmente prodotta dagli operatori e infine comunicare l’accertamento del mancato rispetto dell’obbligo all’interessato, all’Ordine professionale che procede alle sospensioni (e a eventuali riammissioni) per le professioni ordinistiche e alle strutture che fanno scattare lo stop (o il cambio di mansione e stipendio, ove possibile) per i dipendenti inadempienti. Nel corso di quest’iter molti si sono convinti a vaccinarsi: i 17mila che all’inizio rischiavano la sospensione erano scesi a diecimila a fine luglio, e ora se ne contano meno di tremila; tra il 2 e il 3% degli oltre centomila sanitari censiti nel territorio dell’Ats Metropolitana.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro