San Siro, Sangiuliano in campo "Nessun vincolo, decida Sala" Riparte il pressing sul sindaco

Il ministro alla Cultura frena Sgarbi: "Tutelare il Meazza? Può farlo solo il sovrintendente". Il centrodestra: "Ora il primo cittadino non si nasconda dietro un dito e faccia una scelta"

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di Massimiliano Mingoia

In molti invocavano la sua discesa in campo sul caso San Siro e finalmente il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha espresso la sua posizione sul vincolo sul Meazza auspicato a più riprese dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi: "Sullo stadio di San Siro non c’è alcun vincolo, dovranno essere Comune e il sindaco Giuseppe Sala a decidere cosa fare". Parole, quelle di Sangiuliano, che sembrano un via libera al progetto di Milan e Inter. I club, come noto, puntano a costruire un nuovo impianto nell’area del parcheggio e del Parco dei Capitani di fianco alla Scala del calcio, che una volta pronta la nuova arena rossonerazzurra sarebbe demolita per realizzare un distretto sportivo e commerciale.

Sangiuliano, ieri pomeriggio durante il suo intervento convegno di FdI “Pronti, candidati al via’’, precisa che "il ministero non appone alcun vincolo né il ministro, né il sottosegretario hanno il potere di apporlo: lo può fare solo il sovrintendente, è lui che ha il potere nella sua autonomia e indipendenza" e ribadire e aggiunge che "dovrà essere l’amministrazione cittadina a decidere cosa fare, se abbattere il vecchio stadio e farne uno nuovo, oppure se fare uno stadio nuovo accanto a quello vecchio di cui si richiama il valore iconico per il mondo calcistico, oppure procedere a trasformazioni del Meazza. Ma smettiamola di scaricare sul ministero, che non appone vincoli – basta andare a leggere la normativa – è in malafede chi lo dice".

Il messaggio del ministro è chiaro: la palla torna nel campo del Comune. Sala, infatti, alla vigilia di Capodanno, aveva chiesto chiarezza al Governo sull’eventuale vincolo su San Siro e giovedì aveva precisato che "finché non capiamo se sarà fissato un vincolo o meno sull’attuale impianto, non procederemo" con la delibera della Giunta comunale che dovrebbe riconoscere l’interesse pubblico al progetto dei club. Una mossa tattica per rilanciare la palla nel campo del Governo, che ora Sangiuliano rimanda verso Palazzo Marino.

Un messaggio ribadito, in termini più polemici rispetto a quelli usati dal ministro, anche dal presidente del Senato, milanese e interista doc, Ignazio La Russa: "Tocca al sindaco di Milano decidere su San Siro, ma vuole nascondersi dietro il dito perché non sa che pesci prendere. Il governo è neutrale, la sovrintendenza si sa come la pensa. Il vincolo non c’entra. Prima delle elezioni regionali, caro sindaco Sala, si decida". Il pressing sul primo cittadino è di tutto il centrodestra, tanto che poco dopo La Russa dice la sua sull’affaire San Siro anche il presidente della Regione, il leghista Attilio Fontana: "Credo che se si vuole competere a alti livelli le squadre abbiano la necessità di avere uno stadio con certe caratteristiche. Dove? Lasciamo che decida il sindaco di Milano".

Sala, per ora, non si pronuncia. Il numero uno di Palazzo Marino osserva da lontano le divisioni interne al Governo sul futuro dello stadio di Milano, anche se dopo l’affondo di Sangiuliano, il rincarare la dose di La Russa e, nei giorni scorsi, la presa di posizione del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ("Sgarbi parla a titolo personale, sì al nuovo stadio a San Siro"), il sottosegretario alla Cultura sembra isolato. Ma attenzione, perché Sgarbi è difficile che faccia un passo indietro sul Meazza senza continuare a esprimere il suo parere (nella pagina a fianco la prima reazione del critico d’arte prestato alla politica).

Il Comune, intanto, procederà con due mosse. La prima, la prossima settimana, è l’analisi in Giunta comunale dei risultati del dibattito pubblico su San Siro e, alla luce di quanto emerso nel dibattito, l’indicazione su quali possono essere i correttivi da attuare al progetto, ad esempio l’aumento della capienza del nuovo stadio da 60 mila a 70 mila posti. Il passo successivo, invece, è quello che il sindaco per ora aveva congelato: la delibera di Giunta sull’interesse pubblico al progetto di Milan e Inter. Le parole di Sangiuliano convinceranno Sala ad andare avanti senza ulteriori indugi? La risposta arriverà presto.

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