
Un precedente intervento di restyling del campo di San Siro
Milano, 24 gennaio 2022 - "Nove partite dal 6 al 23 gennaio. In un caso addirittura si sono disputate due gare a distanza di 24 ore, in un altro due sfide in 48 ore. In totale 44 partite da agosto. Uno stress insostenibile non solo per San Siro, ma per qualsiasi campo di calcio". L'agronomo Giovanni Castelli, responsabile dei terreni di gioco degli stadi di serie A e B, non ha dubbi: "Il deterioramento del campo del Meazza è causato dal calendario intasato. Inutile cercare altre motivazioni, anche perché dal punto di vista climatico stiamo vivendo un inverno nella norma".
Castelli, al termine di Milan-Juventus diversi protagonisti si sono lamentati per le precarie condizioni del manto erboso. Anche l'Inter ha manifestato preoccupazione. Cosa ne pensa? "Capisco il disagio di giocatori e allenatori, il problema era evidente. Resta il fatto che tutto nasce dal numero eccessivo di partite disputate".
Si aspettava questa situazione? "Assolutamente sì. Dopo ogni gara, il campo avrebbe bisogno di almeno 2-3 giorni di recupero. In questa stagione così compressa, tra Covid, esigenze televisive e nuove competizioni, il terreno di gioco non ha mai avuto il tempo necessario per riprendersi".
Impossibile inoltre programmare interventi di restyling. "Purtroppo fino a oggi non c'è stato un attimo di respiro. La finestra buona sarebbe stata quella di ottobre-novembre, ma il quel periodo San Siro ha ospitato la fase finale della Nations League. Poi ultimamente c'è stata anche la Supercoppa italiana, con 300 persone in campo per la premiazione".
Troppi eventi, quindi, vanno così a vanificare il lavoro di manutenzione ordinaria? "Il terreno di San Siro vanta strumenti di conservazione di altissimo livello. Dal riscaldamento alle luci, dalle serre al sistema di aerazione: Milan e Inter non hanno mai fatto mancare nulla. Ma la tecnologia non basta. Semplicemente si gioca troppo, anche per un campo ibrido come quello del Meazza".
Terreno ibrido, cosa significa? "Il manto è formato per il 10-15% da erba sintetica. Se non fosse così, con i ritmi di oggi sarebbe stato da buttare dopo 4 partite. Ma anche un campo totalmente in sintetico non avrebbe resistito. San Siro può contare su un manto ibrido dal 2013: prima bisognava rifare il terreno una volta al mese. Da allora il campo di solito tiene per tutta la stagione".
Zlatan Ibrahimovic avrebbe dato la colpa del suo infortunio al campo troppo duro... "Mi sembra eccessivo. Il terreno di gioco deve rispettare tre criteri: deve essere bello esteticamente, ci si deve giocare bene e deve proteggere dagli infortuni. Effettuiamo sempre le verifiche imposte dall'Uefa e anche prima di Milan-Juventus i parametri erano rispettati. Certo, il campo presentava criticità ma nulla che potesse mettere a rischio l'incolumità dei giocatori".
Ora cosa succede? Tra due settimane c'è il derby Inter-Milan. "Al lavoro c'è una squadra di 20 tecnici. Stiamo terminando la procedura di rimozione del campo ed entro venerdì sarà posato il nuovo prato. Da sabato a giovedì prossimo partitanno i lavori di cucitura. In vista del derby non ci saranno problemi, Inter e Milan avranno un campo all'altezza di una partita copsì importante".