Sala: "Strategia in due mosse su San Siro"

Nuovo stadio a San Siro, il Comune procede con estrema cautela. Il sindaco Giuseppe Sala, nella sua prima uscita pubblica dopo la pausa natalizia, a margine del congresso della Cgil ieri mattina alla Camera del Lavoro di corso di Porta Vittoria, riprende il filo del discorso sul progetto del nuovo impianto proposto da Milan e Inter nell’area di San Siro e sul paventato vincolo munumentale sul Meazza preannunciato dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ("La Scala del calcio non si tocca") ma smentito dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ("Sgarbi parla a titolo personale, sì al nuovo stadio a San Siro"). Il primo cittadino prima prende le distanze dalle divisioni interne all’esecutivo ("Non ho capito quale sia la posizione del Governo sul futuro di San Siro. Se la vedano loro. Per me non è il caso di entrare in polemiche ma di pensare a quello che dobbiamo fare noi") e poi spiega quali saranno le prossime mosse di Palazzo Marino: "Noi dobbiamo fare due grandi passi in questo percorso e li faremo. Il primo, che attueremo la settimana prossima, se non ci saranno difficoltà e ritardi, è portare in Giunta comunale i risultati del dibattito pubblico su San Siro e, alla luce di quanto emerso nel dibattito, indicare quali possono essere i correttivi da attuare. Questo è un passo formale ma fondamentale, perché è previsto dalla legge (la scadenza è fissata il 19 gennaio, ndr). Il passo successivo è quello dell’interesse pubblico" che la Giunta dovrebbe assegnare al progetto dei club.

Su questo punto Sala è estremamente cauto: "C’è il rischio di un vincolo sul Meazza. Noi, finché non capiamo se sarà fissato un vincolo o meno, non procederemo (con l’interesse pubblico al progetto, ndr), perché rischieremmo di creare un danno economico alle società. Perché se il Comune desse l’interesse pubblico, i club inizierebbero a lavorare al progetto e a spenderci soldi e tempo. Se nel frattempo subentrasse un vincolo, sarebbe un problema".

M.Min.