REDAZIONE MILANO

Sala slot aperta "Non potevamo impedirlo"

Aperta la sala slot sulla Padana superiore, "non vi era alcun modo per impedirlo". Ma la polemica e il dibattito sono tutt’altro che archiviati, e una interrogazione, firmata dalla lista di minoranza Inzago Città Aperta, è già pronta per il prossimo consiglio comunale: chiede all’amministrazione di mettere in atto azioni di contrasto consentite dalla normativa, definendo con il gestore della sala slot orari di apertura il più ridotti possibile; e di provvedere, al fine di non incorrere in altre problematiche analoghe in futuro, a una ridefinizione della mappa dei "luoghi sensibili" del territorio comunale, includendovi ogni contesto o attività frequentati da giovani. Quei luoghi sensibili la cui vicinanza potrebbe in futuro impedire nuovi insediamenti non graditi. L’iter per l’apertura della sala slot sulla Padana, che porta la firma della società Game Paradise, è durato almeno un anno ed è stato accompagnato nella sua ultima fase da roventi polemiche: interrogazioni consiliari, richieste di annullamento della procedura, raccolte di firme. L’amministrazione comunale ha sin dal principio sostenuto di non avere "frecce all’arco", ovvero di non disporre di appigli normativi per negare l’autorizzazione. E così, anche nei giorni scorsi, ha ribadito il sindaco Andrea Fumagalli: "Chi amministra sa bene che vi sono paletti al di là dei quali non è possibile spingersi se non incorrendo in rischi di denunce. Ed è stato il caso della sala slot. Non è un insediamento che mi piace. Farò il possibile per verificare che non crei problemi. Detto questo, sono andato più volte sul posto e mi pare che almeno al momento non vi sia un particolare afflusso. Forse per via della posizione decentrata". Così invece un comunicato di Inzago Città Aperta. "Alla fine la sala slot è stata aperta, nonostante le firme dei cittadini, nonostante l’indignazione di buona parte della cittadinanza, nonostante la nostra interrogazione e la nostra richiesta di annullare la procedura e soprattutto nonostante la contraddizione con la normativa regionale sulla tutela dei luoghi sensibili. Ribadiamo che l’amministrazione avrebbe potuto fare di più. La salute e il benessere di tutta la nostra comunità sono temi fondamentali e devono esserlo anche per una giunta che dice di avere a cuore gli inzaghesi. La ludopatia è una piaga sociale, le fasce più deboli vanno tutelate". M.A.